
I gyoza sono anche più comunemente chiamati ravioli giapponesi, ma la loro origine affonda le radici nella lontana Cina.
La versione più diffusa e popolare è a base di carne trita di maiale, alla quale vengono aggiunte verdure tagliate finemente; la tradizione vuole che vengano cotti al vapore e poi intinti nella salsa di soia condita con aceto e peperoncino prima di essere mangiati.
Le ormai recenti tendenze e la rapida diffusione in occidente dei gyoza lo hanno reso uno dei piatti più contaminati provenienti dall’oriente; infatti non è insolito trovare locali e chef affermati che propongono la loro versione di gyoza, racchiudendo sapori occidentali nelle rigorose forme di questi ravioli.
Le fasi di stesura della pasta e della loro chiusura richiedono una tecnica specifica ed una grande pratica. Sono pochi coloro che hanno potuto assistere allo spettacolo della loro realizzazione da parte di mani esperte, e possono apprezzarne e comprenderne la difficoltà.
Tradizione vuole infatti che lo spessore delle basi sia più esile all’esterno e più spesso all’interno per un duplice motivo:
-Lo spessore delle parti piegate non deve risultare eccessivo;
-La farcia, tradizionalmente umida, non deve indebolire la pasta.
I gyoza sono ideali per i ristoranti fusion oriental, ma anche per i bar che vogliano proporre un aperitivo innovativo e alla moda.
Sono anche molto apprezzati per una pausa pranzo leggera, ma gustosa e sono spesso utilizzati come ingrediente base della bentobox.
Il bento è un vassoio contenitore con coperchio, tipico della tradizione giapponese. Può avere varie forme e dimensioni ed è adibito a servire un pasto, in singola porzione, da gustare in casa o all'aperto, con il servizio take away. Sono molti i bar, ristoranti e stabilimenti balneari che offrono alla propria clientela una vasta tipologia di bentobox con gyoza, tempura, insalata ed edamame.

Idee per una ricetta originale!
Il nostro sushiman professionista e consulente per il mondo oriental propone gyoza cacio, pepe e cozze serviti con una fonduta di cacio e pepe fumante!
Il procedimento è semplice, una volta pulite le cozze, far soffriggere uno spicchio d’aglio in camicia e mettere quindi le cozze in padella, sfumare con uno spruzzo di mirin, far evaporare qualche secondo e coprire finchè non saranno aperte completamente; nell’attesa tritare finemente 1 cm di radice di zenzero ed aggiungerla alla padella 30 secondi prima di spegnere il fuoco. Far raffreddare il tutto e prelevare la parte edibile buttando via le valve.
Filtrare due volte il liquido di governo e metterne una parte a bagnomaria insieme al pecorino grattugiato ed il pepe Sichuan, girare finché la nostra fonduta non sarà completamente sciolta e vellutata.
Realizzare il disco di pasta o prenderne uno pronto, farcirlo con una cozza, un cucchiaino di fonduta e procedere alla chiusura.
Cuocere il nostro raviolo al vapore e piastrarlo con un filo d’olio nella parte piatta; servirlo con un brick della sua fonduta ben calda e finire al tavolo.