Verso settembre le ansie da prova costume sono finalmente finite. Le serate iniziano a rinfrescare e puoi permetterti di proporre la porchetta come ingrediente principale nella tua offerta. Ecco gli abbinamenti con vini, birre o cocktail.

Aperitivo con pane e porchetta: abbinamento con vini, birre, cocktail

Caposaldo indissolubile dello street food del centro Italia, la porchetta è da sempre testimone di ogni sagra, festa di paese o evento sportivo. Di solito venduta da food truck attrezzatissimi in cui troneggia su una tavola di legno posta dietro il banco, si può trovare ormai anche presso ristoranti tipici e bar.

Un must all’interno del panino, va servita tiepida e può essere accompagnata con salse tipo senape o salsa verde.

Morbida e saporita, la porchetta si presenta con tutta la cotenna del maiale, resa croccantissima dalla cottura. 

In questo articolo vogliamo trovare gli abbinamenti giusti con bevande che possano esaltare il suo gusto al palato.

La carne della porchetta è sì grassa ma è presente anche un’alta componente speziata, per questo non tutti i vini o una birra qualsiasi regalano sensazioni piacevoli in bocca.

Partendo da Ariccia arrivando a Treviso, vediamo insieme quali sono i migliori abbinamenti che possono accompagnare un piatto di ricca porchetta italiana.

Un aperitivo nel tuo bar con pane e porchetta

L’idea perfetta per rilanciare gli aperitivi di fine estate è organizzare serate a tema nel tuo bar e una serata con aperitivi a base di panino con la porchetta o pane e porchetta può essere stuzzicante e attraente.

Ricordati di personalizzare questa scelta in base al target al quale il tuo locale si rivolge.

Se i tuoi clienti sono abituati a un ambiente chic e ricercato, prova a sposare la tradizione della porchetta con tipi di pane ricercati e particolari, con farine speciali.

Allo stesso modo cura con particolare attenzione gli abbinamenti proposti, affidandoti ai nostri consigli del sommelier.

Vino e porchetta: tradizioni regionali

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La porchetta di Ariccia IGP: perché è unica?

Ariccia, nel Lazio, è una delle località più conosciute e popolari per la porchetta. Non distante da Roma, il legame con la porchetta e la sua produzione vanta una storia millenaria, presumibilmente risalente alla popolazione dei latini e precedente la conquista romana.

La zona è quella dei Castelli Romani, tempio di tradizione gastronomica, tant’è che la porchetta di Ariccia oltre a essere considerata sacra e intoccabile nella sua ricetta, dal 2011 è anche Indicazione Geografica Protetta a livello europeo.

Le cosiddette “fraschette” della zona – cioè dei locali alla buona nei quali viene servita porchetta e diventati ormai meta di turisti e curiosi – offrono ai propri avventori piatti tipici della storia dei Castelli, di cui la porchetta è regina incontrastata.

La porchetta di ariccia e abbinamenti con il vino

La Romanella, vino disciplinato dalla DOC Roma, viene sempre proposta per accompagnare la porchetta di Ariccia. Un classico della tradizione dei Castelli con il suo colore rubino, famosa per essere un vino beverino leggermente frizzante.

La consuetudine voleva che con l’uva raccolta per ultima si facessero i vini più zuccherini. La Romanella altro non era che una rifermentazione in bottiglia, ma senza aggiunta di lieviti. Imbottigliata all’inizio della primavera, a seguito dell’aumento della temperatura, lo zucchero si trasformava in alcol con la conseguente formazione di anidride carbonica e delle bollicine.

Se invece vuoi optare per un vino bianco tipico, c’è il Bianco dei Castelli che si caratterizza per un gusto più fresco e armonico, che ben si sposa con la sapidità e la complessità della carne lavorata della porchetta. Un altro buon abbinamento è con un altro bianco tipico del Lazio, il Frascati Superiore, una DOCG che presenta un sapore decisamente più secco che regala un bouquet intenso.

Porchetta di Treviso: solo il coscio del maiale

A differenza della romana, realizzata con un suino intero, la porchetta di Treviso è ottenuta dal coscio di un maiale di circa un anno, cotto intero e con l’osso

Vengono scelti solo animali magri, il motivo per cui la porchetta trevigiana è più delicata e altamente digeribile: merito della cottura lenta (circa 12-13 ore). A differenza di altre, più aromatiche, la trevigiana profuma di rosmarino, vino e salvia.

Abbinamento vino e porchetta di Treviso

In questo caso l’accompagnamento perfetto è buon bicchiere di Prosecco di Valdobbiadene, che bilancia l’untuosità e la grassezza della carne di maiale con il gusto secco di questo spumante, regalando sensazioni gradevoli al palato.

La porchetta romagnola

Nel grazioso borgo medioevale di Saludecio, in provincia di Rimini, la Sagra della Porchetta prende il posto della movida della Riviera più famosa d’Italia. Qui si può assaggiare la tradizionale porchetta, accompagnata da altre tipiche prelibatezze romagnole.

La porchetta toscana

Invece, nel cuore della Val di Chiana aretina si trova la porchetta del Chianti: tripudio di sapori che non si discosta molto dalla versione romanesca. Questa è una porchetta morbida e delicata, dove le spezie non sovrastano il sapore delle carni. Coronata da una crosta friabile e croccante che si scioglie letteralmente in bocca.

La porchetta abruzzese

Per quanto riguarda l’Abruzzo, la sagra più antica si tiene a Campli, in provincia di Teramo: la Sagra della Porchetta Italica inizia nel 1964 e continua tutt’ora. Oggi i “porchettari” camplesi preparano la porchetta con i sistemi di una volta. Questa si differenzia dalle altre per gli aromi, i tempi e i modi di cottura che, nei giorni della Sagra, si spandono in tutto il paese.

Vini più adatti per apprezzare meglio la porchetta

Altri vini che si accompagnano ottimamente alla degustazione della porchetta, sono le note speziate e minerali del Verdicchio di Matelica, vino tipico marchigiano che concorda con l’aromaticità della porchetta creando una piacevole dinamica gustativa.

Anche il Soave Classico può essere un’opzione, ma con dinamiche diverse rispetto al vino precedente: tutto è giocato sulla maturità e sulla morbidezza, sulla dolcezza, come a dare la chiusura di un pasto iniziato con il Verdicchio.

Piacevole l’abbinamento anche con il Nebbiolo d’Alba e il Cannonau; il primo esalta le note tostate e affumicate della porchetta, mentre il secondo rilascia delle sfumature, dolci e di frutti neri insieme, di grande fascino.

Porchetta con la birra: meglio le ambrate

Se l’abbinamento con il vino è più tradizionale, poiché si lega a doppio filo con le eccellenze regionali del territorio di provenienza, con la birra il discorso si complica.

Bisogna tenere presente l’equilibrio dei sapori al palato per non far prevalere sensazioni spiacevoli in bocca, ma molto dipende dal gusto personale di ciascuno. Il mondo della birra è particolarmente complesso, regala sfumature che dipendono dalla provenienza geografica e dalla fermentazione degli ingredienti. La carne di maiale trova un sodalizio perfetto con birre dolciastre e cremose; la tendenza per un abbinamento ottimale con la porchetta è quella di degustarla accompagnata da una birra ambrata.

La birra ambrata è una birra chiara che contiene più malto ambrato rispetto a una tradizionale birra. È caratterizzata da una consistente base di caramello, che la rende più equilibrata delle comuni birre chiare.

Ciò le rende abbastanza saporite da essere bevute da sole, ma anche da poter essere un ottimale accompagnamento con il cibo.

Una ambrata che si accompagna molto bene con la porchetta è la birra Dubbel belga.

Il modello per la Dubbel fu una birra prodotta nell'abbazia trappista di Westmalle a partire dal 1856. L’abbazia aveva prodotto una birra di frumento che era piuttosto dolce e di gradazione alcolica bassa, in quanto era consumata normalmente dai monaci.

Nel bicchiere a coppa tipico delle birre Dubbel si trova schiuma abbondante e persistente color cappuccino e birra di colore ambrato scuro-ramato. In genere abbastanza limpida.

Intensità e complessità aromatica di malto, zucchero caramellato, cioccolato e caffè. Ben presenti anche i fruttati: frutta rossa matura e appassita come uvetta, susine, prugne, datteri e frutta a polpa bianca. Meno in evidenza ma presenti i rimandi speziati.

Cocktail creativi con un tocco da maestro, il tuo

Creare, tentare e sperimentare è la strada da percorrere per incontrare il nuovo, l’inesplorato.

L’azzardo di questi tempi potrebbe essere quello di accostare il più popolare piatto di porchetta con l’eleganza raffinata di un cocktail internazionale. La strada è quella giusta solo se i gusti si incontrano nell’esaltazione più classica dei sapori. Difficile, ma non impossibile.

Ad esempio, l’Old Fashioned è spesso abbinato a carni come costolette di maiale o petto d’anatra, considerato che la sapidità della carne viene smorzata dalle note dolci del drink. Importante è abbinare l’Old Fashioned con qualcosa di grasso e ricco, che bilanci il gusto intenso della bevanda, visto che cibi leggeri sarebbero sopraffatti dal drink. Diventa perfetto per accompagnare un piatto di porchetta.

Invece il Margarita, come il maiale, è sorprendentemente versatile e può essere servito insieme a una varietà di preparazioni che includono la carne di suino. Servire un Margarita classico insieme alla porchetta è un successo garantito.

Prepara un Margarita ai frutti di bosco per tagliare i sapori audaci del maiale, scegliendo una tequila reposado invecchiata in botte o una tequila añejo. Puoi mescolare erbe aromatiche come il rosmarino, nella tua versione del Margarita, per imitare i sapori presenti nella porchetta.

Negli ultimi anni sono sempre di più i ristoranti che propongono degli abbinamenti cocktail – cibo per presentare qualcosa di diverso ai propri clienti, dove la chiave di lettura è la sperimentazione.

Il cocktail non più come aperitivo o fine pasto. Con la mixology si possono scoprire le sue nuove potenzialità: giocare con gli ingredienti, con i profumi, sperimentare e creare nuovi incontri tra i drink e le portate. 

Il bar diventa anche cucina e il barman, mixologist, ovvero esperto di miscelazione.

Il mixologist è dedito alla creazione di prodotti come sciroppi, bitter e ricette dei cocktail del passato. 

Può preparare bevande che risalgono agli albori della cultura dei bar e dei distillati, come quelli dell’800 e del ‘900, cocktail contemporanei, con tecniche di preparazione sia classiche che innovative.

Conosce profondamente i distillati nazionali e internazionali così da poter associare aromi e sentori da tutto il mondo, in modo già noto oppure personalizzati per inventare cocktail unici.

Se hai un’attività prova a creare tu il giusto mix per poter esaltare il gusto della porchetta.

Ricordati che è una carne grassa, succosa e speziata, in base a questo prova a trovare degli elementi che possano accompagnare il gusto di un buon piatto caldo di porchetta, verso le sue note più poetiche.

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