Come aprire un bar (II parte): destinazione d'uso e requisiti edilizi
Seconda tappa del nostro viaggio, in collaborazione con Planet One, società specializzata nella formazione professionale e nella consulenza per la filiera del fuori casa, alla scoperta degli obblighi e delle normative che regolano l’apertura di un pubblico esercizio. Protagonisti di questo post: la destinazione d’uso, i requisiti edilizi e urbanistici del locale.
Nell'articolo scorso abbiamo visto il primo passo da fare per poter aprire un pubblico esercizio, ovvero i requisiti professionali. Il secondo passo è invece rappresentato dalla verifica della destinazione d’uso e dei requisiti edilizi e urbanistici del locale. Sintetizzando, i requisiti generali implicano l’esistenza di locali separati dall'area di somministrazione, da utilizzare come: dispensa/magazzino per alimenti e bevande; deposito /magazzino per prodotti e attrezzature per la pulizia; preparazioni alimentari e gastronomiche; spogliatoi e servizi igienici del personale.
Gli interni
Tutti i locali del pubblico esercizio dovranno essere:
1. sufficientemente ampi: le superfici, infatti, adeguate al tipo di attività, alla potenzialità produttiva e al numero di addetti, dovranno contenere arredi, attrezzature,
utensileria e quant’altro occorre per l’attività quotidiana e agevolare il lavoro per il personale e la circolazione per la clientela;
2. facili da pulire: i piani di lavoro e i pavimenti dovranno essere di materiale lavabile e disinfettabile, le pareti dei locali, a esclusione della sala di somministrazione, dovranno essere rivestite di materiale anch’esso lavabile e disinfettabile almeno fino a un’altezza di 2 metri, mentre i soffitti dovranno essere costruiti in modo da permette la loro pulizia ed evitare l’accumulo di sporcizia e la caduta di particelle;
3. ben areati: per evitare la formazione di muffe e condense e la nascita di microorganismi, le finestre e le aperture dovranno essere dotate di idonei sistemi di protezione dagli insetti (almeno 1/16 della superficie calpestabile dovrà essere apribile), mentre in alcuni casi si può prevedere areazione meccanica;
4. ben illuminati: i locali dovranno possedere illuminazione naturale pari a 1/8 della superficie calpestabile.
Le aree esterne
Anche le aree esterne dovranno rispettare alcuni requisiti ben precisi:
1. la pavimentazione dovrà essere lavabile in ogni suo punto, mentre i tavoli dovranno essere coperti con ombrelloni, gazebo, porticati ecc.;
2. l’area dovrà essere delimitata con fioriere, siepi, pannelli ecc., rispettando i relativi regolamenti comunali, non dovrà essere vicina a cassonetti di rifiuti, fosse biologiche visibili, ponteggi o cantieri edili e dovrà essere abbastanza distante dai locali di produzioni.
Uno dei principi fondamentali per l’organizzazione del lavoro è quello relativo al flusso ‘in avanti’, ovvero, dal punto di ricezione della merce: il percorso dovrà essere sempre continuo fino al punto di somministrazione per evitare possibili incroci e contaminazioni con oggetti o elementi presenti all'esterno del locale.
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Le regole basilari per aprire un pubblico esercizio

Riepiloghiamo le cinque regole fondamentali che riassumono come aprire un bar o avviare un pubblico esercizio:
1.
Valutare se si possiedono i requisiti professionali
2. Verificare la destinazione d’uso, i requisiti edilizi e urbanistici
3.
Costituire la società
4. Presentare la SCIA (Segnalazione certificata di inizio attività)
5. Fare l'esame per l'
HACCP per i bar
6. Fare la valutazione dei rischi
7.
Costi di apertura del bar
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Liberamente tratto dall'articolo "
Come aprire un bar: destinazione d'uso e requisiti edilizi"
a cura di
Marianna Servidio, responsabile area servizi all’impresa di Planet One.
Dalla rivista Horeca BB BarBusiness (Luglio-Agosto 2014).
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