Pizzerie e ristoranti spesso hanno bisogno, in momenti di maggiore traffico, di prendere aiuti in cucina o in sala solo per brevi periodi. Ricordando sempre che il lavoro nero è punibile dalla legge, ecco un elenco di tipologie contrattuali che puoi utilizzare per il tuo locale.

Contratti per lavoratori stagionali: ecco come e perché essere in regola

I contratti di lavoro per dipendenti e collaboratori di ristoranti e pizzerie sono in continua evoluzione. Dopo la scomparsa dei voucher, le novità più interessanti sul tema sono arrivate nell'agosto 2018 con il “Decreto Dignità” promosso dall’allora vice premier Luigi di Maio, all'interno del quale sono state riviste le condizioni contrattuali di fattorini, lavoratori stagionali e occasionali.

Per ristoranti e pizzerie, specie in periodi di maggiore affluenza come la stagione estiva, invernale o nel fine settimana, una mano in più è sempre necessaria. Nonostante questo ci si trova nell'impossibilità di assumere un nuovo dipendente, anche solo a tempo determinato. Vediamo allora quali sono le forme contrattuali più flessibili, per assicurarsi l'aiuto che serve in modo sicuro tanto per il datore di lavoro, quanto per il lavoratore.

Contratto di prestazione occasionale per ristorazione

Ne esistono di varie forme, ma pongono limiti ben precisi. Un “generale” contratto di prestazione occasionale prevede, appunto, l'impossibilità che il lavoro venga svolto in modo continuo per un certo lasso di tempo. Oltre il suddetto tempo, l'azienda è obbligata ad assumere il lavoratore come dipendente. Sono noti anche come “PrestO”, di cui esistono modelli di contratto di prestazione occasione (fac-smile) sul sito dell'Agenzia delle Entrate e dell'INPS.

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Nonostante non sia necessario per legge, è sempre bene prevedere la firma di un contratto tra il datore di lavoro e il lavoratore impiegato con prestazione occasionale. Questo per definire in modo chiaro limiti delle sue mansioni, ore di lavoro, quietanza e altri aspetti che potrebbero generare contenziosi se non riportati nero su bianco.

Le prestazioni di lavoro occasionale sono soggette a limiti economici annuali:

  • 5.000 euro per ciascun lavoratore, con riferimento alla totalità degli utilizzatori. Questo significa che ogni persona presa a lavorare non potrà farlo per un importo annuo maggiore di questo.
  • 5.000 euro complessivi per ciascun utilizzatore. Ciò significa che un ristorante non può usufruire di una manodopera occasionale che impatti sul suo bilancio per più di questa somma.

È chiaro che questi limiti servono a disincentivare l’uso continuativo e frequente di lavoratori stagionali atipici.

Le singole prestazioni non possono complessivamente superare il limite massimo di 2.500 euro / anno. Si parla di importi al netto di contributi, premi assicurativi e costi di gestione. La Gestione Separata dei conti resta a carico del datore di lavoro.

Non possono usufruire di contratti di prestazione occasionale attività con più di 5 dipendenti a tempo indeterminato.

Contratto di lavoro intermittente o a chiamata

Noto anche come “Job on Call”, il contratto di lavoro intermittente offre la possibilità di svolgere lavoro discontinuo nel corso della settimana, mese o anno. È il più diffuso nel settore ristorazione, in quanto consente maggiore flessibilità e possibilità di guadagni extra per il lavoratore.

Ne sono previste due forme:

  • Lavoro a chiamata con obbligo di reperibilità se il lavoratore sceglie di essere vincolato alla chiamata del datore di lavoro.
  • Lavoro a chiamata senza obbligo di reperibilità quando il lavoratore sceglie di non essere vincolato.

È utilizzato per lo svolgimento di prestazioni discontinue e quindi particolarmente indicato per pizzerie e locali di ristorazione che necessitino di un aiuto in più nel fine settimana o nei periodi di festa. Deve essere stipulato in forma scritta indicando:

  • durata della prestazione lavorativa;
  • regole stabilite per contratto;
  • luogo di lavoro;
  • modalità della disponibilità, se garantita dal lavoratore;
  • corrispettivo economico;
  • modalità di rilevazione delle presenze;
  • modalità e tempi di pagamento dello stipendio e della eventuale indennità di disponibilità.

Non è consentito l'uso del job on call per sostituire lavoratori in sciopero o presso aziende che nei sei mesi precedenti abbiano operato licenziamenti collettivi. Un lavoratore può sottoscrivere più contratti di lavoro a chiamata con datori di lavoro diversi tra loro.

Contratto per fattorini e consegne a domicilio

Con l'avvento delle più famose app di delivery e il successo del cibo a domicilio, anche i ristoranti hanno iniziato ad organizzarsi per la consegna a domicilio dei pasti. Una strategia efficace quanto necessaria, oggi, per incrementare gli incassi, ma da organizzare con attenzione.

Se Glovo, Deliveroo e The Fork mettono a disposizione i propri rider per le consegne, gestendo direttamente il ritiro, Just Eat come altre si pone esclusivamente come intermediario tra il cliente e il locale, lasciando a quest'ultimo la gestione completa delle consegne a domicilio.

Nel primo caso, la convenzione del ristorante con l'app di delivery prevedere una commissione per coprire questo servizio. Nel secondo caso va tutelato il lavoratore con un contratto come quelli appena illustrati, o un part time, qualora la chiamata sia prevista non solo nel weekend ma anche durante i giorni feriali.

Un contratto part time, a tempo determinato o indeterminato, è a tutti gli effetti un contratto di assunzione. Spesso gli annunci di lavoro per fattorini prevedono che il lavoratore sia munito di proprio mezzo (bici o motorino), ma molti locali preferiscono stipulare assicurazioni integrative per salvaguardare l'incolumità del lavoratore e del suo mezzo.

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