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La pausa pranzo al bar è uno dei momenti più importanti dopo la colazione e più della metà degli italiani a lavoro sceglie di pranzare fuori. Non sempre, però, è semplice conquistare i clienti. Ecco alcuni consigli per aumentare il tuo business.
Da parte dei lavoratori che mangiano fuori casa, il trend è molto positivo. Secondo il Rapporto Ristorazione 2017 di Fipe, cresce l’affluenza al bar nell’ora di pranzo, soprattutto durante la settimana. Il 67% degli italiani, circa 34 milioni, pranza fuori casa, il 42,1% al bar. Per 9,8 milioni è un’abitudine consolidata. La spesa media si aggira tra i 5 e i 10 euro. E la scelta si concentra tra i bar più forniti, specializzati in questo momento di consumo, insomma tra quei locali che hanno una gastronomia ben assortita.
Dunque, la domanda c’è. Tocca a te, che sei proprietario di un bar, assicurare una buona offerta, perché le prospettive di guadagno ci sono e sono anche piuttosto considerevoli.
Per aumentare la concorrenzialità del tuo locale, è necessario guardare la tua offerta pranzo con un occhio critico. E se ancora fai parte della vecchia scuola che offre panini cotto e brie e focaccia farcita, è forse il momento di voltare pagina.
I bar affollati in pausa pranzo puntano su 3 elementi:
1. prezzi chiari e tempi rapidi di servizio;
2. ingredienti e materie prime di qualità;
3. offerta variegata e formule nuove
Chi pranza fuori casa ha poco tempo, solitamente ha orari prestabiliti in ufficio e deve rientrare in servizio al massimo entro un’ora. Per questo motivo, il servizio offerto deve essere rapido.
Per quanto riguarda i prezzi del pranzo al bar, i clienti fanno molta attenzione a quello che si spende. L’elemento più importante è la chiarezza, non il prezzo contenuto: chi consuma un pasto al bar vuole sapere con certezza quanto gli costerà la pausa pranzo. È di primaria importanza, quindi, esporre i prezzi e valutare un menu fisso di base. Scegli accuratamente gli ingredienti che utilizzi. Sfruttare i prodotti del territorio potrebbe essere una buona idea, anche perché sono conosciuti dai clienti, saranno per te più facili da reperire, seguirai la stagionalità e spenderai meno.
Ma ora passiamo all’elemento centrale: l’offerta variegata. Questo punto dipende molto dalla tua creatività e dal tipo di consumatore che sei interessato a conquistare. I trend del momento puntano non solo al classico centrifugato di frutta e verdura, pasto leggero e alternativo per eccellenza, ma anche al piatto di pasta freddo. Non pensare alla classica insalata di pasta. Per riempire il tuo locale di clienti, è necessario pensare fuori dagli schemi, proporre sapori diversi e ricchi, abbinamenti creativi e colorati.
Non hai idea? Siediti comodo e continua con la lettura: ti daremo qualche dritta per proporre ai tuoi clienti le migliori paste fredde.
Il panino al bar? È passato di moda. Se fino a qualche anno fa era un vero must e, nei locali, troneggiavano in bella vista sandwich di ogni tipo e tristi pietanze scaldate al microonde, oggi la pausa pranzo è molto più colorata e variegata. Ma soprattutto attenta alle esigenze dei consumatori, per sconfiggere la tentazione del pranzo al sacco.
Conquistare clienti anche in pausa pranzo e sbaragliare la concorrenza non sarà difficile se seguirai alcuni semplici consigli.
Lunga, corta, fresca, all’uovo, ai 5 cereali, integrale, al farro: la pasta è il primo ingrediente da considerare per preparare un ottimo primo piatto. A seconda del gusto e del sapore che vorrai ottenere, potrai optare per uno dei tipi di pasta che esistono in commercio.
E il formato? Lascia alla concorrenza i classici rigatoni, le penne e i fusilli. E opta per formati di pasta diversi e sorprendenti, come strozzapreti, calamarata, paccheri e cavatelli. Puoi scegliere pasta liscia o rigata, trafilata al teflon o al bronzo: ciascuna andrà cotta nel tempo corretto, per poter apprezzare al meglio la consistenza e il gusto. In ogni caso, ricorda che ciascun formato ha la propria mission: far innamorare il cliente dei sapori del primo piatto. Per questo motivo, cerca di valorizzare ogni forma con il condimento più adatto.
Non offrire asparagi, melanzane e peperoni d’inverno, segui la stagionalità. Non è una semplice esigenza salutistica, ma c’è qualcosa di più dietro questo proposito.
Seguire il ciclo delle stagioni e acquistare i prodotti che la natura ci mette a disposizione ti offre più vantaggi:
Insomma, seguire le stagioni gioverà sia al tuo portafoglio sia al gusto del piatto finale.
A questo punto, pensiamo a qualche abbinamento speciale per servire ai tuoi clienti le migliori paste fredde.
Per preparare un ottimo primo piatto, non hai bisogno di uno chef stellato: bastano pochi semplici ingredienti.
In estate, saranno perfetti i paccheri con melanzane a tocchetti, formaggio primo sale, cubetti di tonno e semi di sesamo. L’alternativa vegetariana, per accontentare anche il cliente che segue questo tipo di alimentazione saranno sempre le melanzane spadellate con pomodorini freschi e crema di zafferano.
Anche la pasta fredda con ricotta, limone, basilico e pepe rosa incontrerà i gusti dei vegetariani e avrà un gusto gradevole ed estivo.
Per una pasta fredda dai sapori orientali, puoi pensare a gamberi scottati, curcuma, croccanti zucchine a julienne e salsa di soia.
Per il cliente dai gusti più classici, saranno perfette le farfalle con pomodorini, mozzarella e origano, arricchite con una saporita salsa di noci, che donerà al piatto un sapore in più.
E se invece volessi osare, prova la frutta: in primavera, le punte di asparagi scottate con feta e lamponi condiranno alla perfezione una pasta ai 5 cereali. In estate i lamponi freschi si sposeranno con zucchine e melanzane spadellate e arricchite con noci.
Le prugne mature, invece, incontreranno sgombro sott’olio e rosmarino.
Potrai abbinare il melone, dolce e succoso, con un formaggio pecorino stagionato e foglie di menta.
Un altro sapore molto particolare è l’agrodolce che potrai ottenere grazie all’unione tra il gusto acidulo della feta, il formaggio greco morbido e saporito e il dolce dell’uvetta. Aggiungi anche olive e il tocco in più: qualche goccia di aceto balsamico.
Un ultimo consiglio: come per la colazione, durante la quale i dolci per intolleranti non devono mai mancare, anche in pausa pranzo potrebbero chiederti un piatto senza lattosio e senza glutine, adatto a chi soffre di gluten sensitivity. Potresti, quindi, includere nel tuo menu di paste fredde anche qualche proposta ad hoc. Se volessi ampliare la tua offerta anche nei confronti dei celiaci, dovresti rivolgere a questi clienti speciali di qualche attenzione in più riguardo alla contaminazione degli ingredienti, quindi, dovresti allestire una cucina separata, tutta per loro.
In ogni caso, si trova con facilità pasta senza glutine a base di farine alternative come mais, riso, quinoa e miglio, da abbinare a pesce e verdure di stagione. La pasta senza glutine necessita di qualche attenzione in più, a causa della mancanza del glutine: per questo è un buon consiglio quello di versare nell’acqua in piena ebollizione un goccio di olio e di scolare la pasta al dente, passandola immediatamente sotto l’acqua per bloccare la cottura ed evitare che si incolli.
Una vera rivoluzione nel campo del senza glutine è la pasta non pasta, ovvero la pasta a base di legumi: ceci, lenticchie, piselli prendono la forma di fusilli, paccheri e mezze maniche. E soddisfano i palati più esigenti. Questo tipo di pasta molto saporita, andrà condita con semplicità, per esaltare il gusto dei legumi.
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