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Alta, iperfarcita e spesso arricchita con associazioni di ingredienti che nel nostro Paese sarebbero considerate una vera e propria eresia. In Italia la pizza americana è associata immediatamente ad un junk food della peggior specie, ma è davvero così?
La pizza è per certi versi il piatto più famoso in America. Variegata, versatile e per questo perfettamente in linea con le richieste del pubblico statunitense che, in quanto a cibo, non pone limiti all'inventiva e alle associazioni tra ingredienti diversi.
Gli americani amano la pizza e se da un lato è vero che ormai da tempo hanno imparato a conoscere anche quelle più autentiche della nostra tradizione, come la napoletana, dall'altro è innegabile come abbiano nel tempo sviluppato una loro “corrente di pensiero”, relativa a questo piatto.
Esempio più celebre è sicuramente la Hawaiian Pizza, inventata in Canada, con tranci di ananas sulla base di una classica margherita. Una proposta che ha letteralmente scandalizzato alcuni italiani e fatto veramente arrabbiare altri. Celebre è stata infatti la reazione dei napoletani ad una divertente candid circolata sul web tempo fa, in cui un fattorino consegnava a domicilio una pizza con ananas invece di una canonica margherita, suscitando nei clienti le reazioni più pittoresche.
Ma la pizza hawaiana non è che la punta dell'iceberg delle innumerevoli varietà di pizza reperibili sul mercato americano e tra queste vi è (forse) qualche spunto interessante da cui poter trarre ispirazione.
Facciamo insieme un bel respiro, e andiamo a scoprirle!
Ti sembrerà incredibile ma in molte città o Stati americani è possibile assaggiare tipologie di pizza “autoctone”.
In California, per esempio, dove vanno pazzi per tutto ciò che contiene avocado a causa dell'influenza culinaria proveniente dall'America Latina, è possibile ordinare una California Style, con aggiunta cioè di fette di avocado, ma non sono. La California infatti è una tipica pizza statunitense, sulla quale due o più cose “buone” possono facilmente essere mescolate insieme, senza troppe sottigliezze. Per questo motivo non è raro veder ordinare una California Style con l'aggiunta di fiori di zucchina, formaggio di capra, sour-cream e salmone affumicato.
La sua invenzione, nella versione originale con avocado, risale ai primi anni '80 ed è attribuita a Ed LaDou, chef franco-californiano considerato “the prince of pizza” dal popolo statunitense.
Altra variante celebre è costituita dalla New York Style, nota nella Grande Mela col nome di Combat Pizza per via di quell'abitudine tutta newyorkese di consumarla ovunque e in ogni momento. Dalla crosta sottile e morbida, la pizza in stile newyorkese è solitamente servita nelle versioni margherita, al formaggio o nella celebre variante “pepperoni”, con l'aggiunta cioè di salame piccante (sì: il salame piccante in inglese si chiama "pepperoni").
Giungendo nel cuore del Midwest è invece possibile degustare una Chicago Style, naturalmente tipica dell'omonima capitale americana. La Chicago è un po' la nostra pizza rustica a base di sfoglia preconfezionata, con una crosta alta e croccante e una consistenza che ricorda vagamente quella di una torta. La sua base è costituita da un multistrato di pomodoro, formaggio e mozzarella, arricchito con ingredienti a scelta come funghi, salame piccante (il pepperoni, appunto), macinato di carne o bacon.
Scendendo più a Sud, nella città dell'amore, potresti entrare in pizzeria e chiedere semplicemente una Philly, cioè una pizza nello stile di Philadelphia. Conosciuta anche come Philadelphia Tomato Pie, questa pizza è una sorta di pizzetta da forno, dall'impasto morbido e spesso, con salsa di pomodoro dolce e formaggio grattugiato. La Philly è per certi versi simile allo Sfincione, altra tipologia di pizza americana, il cui nome deriva da quello di una tradizionale focaccia parlermitana.
Al pari della Tomato Pie, l'americana Sfincione Pizza presenta una consistenza spugnosa, che gli consente di assorbire gli oli della teglia durante la cottura, e viene solitamente servita con un condimento a base di cipolle, acciughe, pomodoro, caciocavallo e uno strato di pangrattato in cima.
Se credi di aver udito abbastanza sappi che quelle appena elencate non sono che tra le più “classiche” proposte di pizza americana!
In un precedente articolo avevamo già parlato di pizze stravaganti, ma oggi abbiamo deciso di esagerare. Torniamo quindi nel Nord America (Canada e Stati Uniti del Nord), per scoprire la molto apprezzata la Dill Pizza, a base di bacon, cheesburger (cioè formaggio con carne macinata), formaggio cheddar e cetriolini.
Altra originale mostruosità culinaria è rappresentata dalla Mac'n Chees, dove “Mac” sta per “maccheroni”: una pizza con l'aggiunta di pasta e formaggio filante, in pratica un vero e proprio omaggio al carboidrato!
Una proposta realmente interessante è invece quella della Hot Dog Crust Pizza, con l'aggiunta cioè di porzioni di Hot Dog nel cornicione. Una pizza che, al di là dell'ingrediente impiegato, assume una particolare forma “a piedini”, riconoscibile e caratteristica, in grado di divertire il pubblico al pari delle altre italianissime “forme della pizza”.
In ultimo la variante più particolare: la pizza... con la pizza!
No, non hai letto male. Si tratta di una “pizza d'artista” realizzata dall'americano John Riepenhoff, realizzata sulla base di proposte similari diffuse un po' in tutti gli Stati Uniti. Si compone di una maxi pizza ricoperta da tante altre piccole pizzette a base di ingredienti diversi. Una proposta particolarmente apprezzata in occasione di buffett o cene tra amici, che trae spunto dalla pratica piuttosto comune di ordinare pizze diverse per condividerne i tranci.
Al di là di tutto, è evidente quanto la stravaganza delle pizze americane sia in grado di insegnare l'importanza di non porre limiti all'inventiva, lasciando alla clientela la dovuta libertà di decretare il successo o meno di una proposta culinaria.
Osare un po', sempre in maniera ponderata e rispettando le regole per una pizza di qualità significa investire in nuove potenziali proposte di pizze gourmet, originali, innovative e per questo con una marcia in più.
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