Quando il team è lo stesso da anni, il posto di lavoro diventa come una famiglia (a volte lo è davvero) e chi dirige il gruppo perde l'abitudine di motivare chi lavora. Una pessima abitudine. Ecco quali sono i metodi motivazionali, perché dovresti farlo con il tuo team e quali sono gli obiettivi verso i quali puoi mirare.

Motivare il team: tecniche, obiettivi e trucchi per lavorare meglio

Esistono molti tipi di locali di ristorazione, ma un solo modo per sopravvivere in questo settore: motivando bene il proprio staff. In un ambiente di lavoro impegnativo con quello di un bar, di un ristorante o di una pizzeria le tensioni possono essere all'ordine del giorno. È normale: ritmi serrati e imprevisti costringono a mantenere sangue freddo, ma spesso la pressione e i nervi a fior di pelle giocano brutti scherzi. È importante sapere come gestirli internamente e superarli velocemente, senza che le conseguenze ricadano sul lavoro.

Le divergenze o le vedute differenti su quando c’è da fare ogni giorno nel tuo locale sono normali e comuni, l’importante è imparare a affrontare tutto questo insieme al tuo staff, con una modalità di confronto costruttivo.

Attraverso le discussioni che sorgono, il tuo personale cerca di comunicarti qualcosa. Essere ricettivo significa migliorare la qualità del loro lavoro, del tuo e, di conseguenza, quello degli incassi del locale.

Ti sembra impossibile oggi riuscire a fare questo? Sappi che voler cambiare, è potere.

C'è un modo: la tecnica delle tre “C”: Condividere, Costruire, Compensare.

Condividere: il modo migliore per motivare il personale è dare delle regole chiare

Lo staff di un ristorante, così come quello di un bar, è fatto di stagionali e di veterani. Con i primi è fondamentale creare velocemente un rapporto di fiducia. Con i secondi, che conoscono dinamiche e proposte del locale, dovrebbe già essere stato fatto.

Motivare inizia dalla trasmissione limpida e trasparente di una serie di regole: quelle del tuo locale. Se vuoi che i tuoi collaboratori tengano conto e rispettino alcune delle tue idee di base devi innanzitutto chiarirle loro in modo inconfutabile: non puoi aspettarti che le capiscano da soli perché non è così che funziona. La prima cosa che devi fare è stilare per conto tuo una lista di cose che per te sono imprescindibili nel tuo locale, una specie di elenco di cose che per te sono più importanti di altre e che vuoi assolutamente che siano rispettate.

Evita di inserire in questa lista concetti generici (essere corretti, fare bene il proprio lavoro…) e cerca di focalizzarti su cose pratiche che riguardano il lavoro quotidiano, ad esempio la necessità di segnalare un ritardo o un’assenza con anticipo (quanto anticipo? Decidilo tu e mettilo nero su bianco) oppure il fatto di avere sempre le divise in ordine, oppure di mettere in carica i palmari per le ordinazioni ogni sera alla chiusura. Ripetiamo: cose pratiche che per te sono più importanti di altre e che possono aiutare tutti a fare bene il proprio lavoro.

Una volta che hai ben chiare queste cose e che le hai scritte ordinatamente su un foglio, convoca i tuoi collaboratori e comunica loro queste regole di base.

Talvolta può essere snervante dover ripetere migliaia di volte le stesse informazioni di base, che forse sembrano scontate ma non lo sono. Un aspetto necessario da affrontare con la giusta dose di pacatezza e determinazione, consci del fatto che condividere i fondamentali non significa, solo, insegnare il mestiere, ma comunicare tutto l'impegno e la passione necessari a viverlo. Puoi anche incaricare un tuo collaboratore di fiducia per la formazione delle “nuove leve”, in questo modo metterai anche in atto un altro incredibile strumento di motivazione del quale parleremo di seguito: la delega.

Delegare: non solo un modo per scaricarsi un po’ ma anche una leva motivazionale

Non una delle “3 C” delle quali abbiamo parlato prima, ma sicuramente un meccanismo estremamente importante in un mestiere che prevede ruoli e compiti ben precisi e definiti. La delega è quasi una scienza che presuppone, come tale, tanto studio e applicazione personali per superare i limiti che normalmente ci dividono dal risultato ottimale.

Molte attività in un ristorante, un bar o una pizzeria possono essere delegate ma è indispensabile che si trasmettano i compiti (cioè la delega) in modo corretto: farlo in modo superficiale o poco chiaro può portare a un alto grado di stress manageriale, alla demotivazione dello staff, alla sovrapposizione dei ruoli e quindi a ulteriori, nuove tensioni delle quali sicuramente non hai bisogno.

Per usare al meglio questo strumento fondamentale ricorda alcune regole di base:

  • La delega consente ad ognuno di esercitare la propria creatività quindi non stai delegando davvero se chiedi, semplicemente, a qualcun altro di fare “a modo tuo” le cose. Una delega reale consente alla persona delegata di fare quella cosa “a modo suo”.
  • La delega rende più soddisfacente il lavoro di ognuno perché consegna delle responsabilità e degli obiettivi chiari
  • La delega distribuisce il potere decisionale anche ai tuoi dipendenti: spesso sono proprio loro che hanno la conoscenza diretta dei fatti e delle difficoltà che possono sorgere. A volte viene da loro la migliore idea o la migliore azione

Per delegare devi:

  • Definire con chiarezza gli obiettivi per dare ai tuoi collaboratori la massima sicurezza su ciò che gli viene chiesto di fare
  • Scegliere in modo ponderato le persone a cui assegnare i compiti: devi assicurarti che chi riceve la delega abbia competenze e capacità necessarie
  • Non caricare troppo le persone più capaci e cerca di distribuire equamente i compiti
  • Chiedi chiaramente se chi riceve quella delega ha piacere di svolgere quel ruolo ed è soddisfatto del compito ricevuto
  • Attenzione ai “limiti” della delega: non si tratta di un mero ordine esecutivo né di una totale libertà d’azione sul compito. Individua con precisione tempi, modi e paletti per evitare fraintendimenti
  • Occupati di monitorare costantemente lo svolgimento delle attività, chiedi di darti dei feedback (come ti sei trovato a fare questa cosa? Come hai gestito quest’altra?) e cerca di capire se ci sono delle criticità in modo che non vengano fuori troppo tardi o in modo incontrollato
  • Evita di entrare continuamente nelle decisioni che hai lasciato prendere ai tuoi collaboratori per “aggiustare il tiro”: è il tuo punto di vista, non il loro e se li hai delegati devi farli andare da soli. Allo stesso modo aspetta che terminino la giornata oppure il periodo di prova e comprendi se puoi continuare a lasciar fare oppure se è necessario revocare la delega.

Costruire significa crescere insieme

Ascoltare le proposte significa fissare ogni giorno un tassello utile alla costruzione di un servizio perfetto. Leadership non è sinonimo di autoritarismo, ma una virtù che risiede nel saper essere assertivo, empatico, comprensivo, coinvolgente e in grado di aggregare.

Costruire insieme strategie efficaci per incrementare il giro d'affari e l'afflusso di clientela nel locale è l'obiettivo sul quale centrare la motivazione di tutto lo staff. Idee, proposte, suggerimenti: ogni input deve essere acquisito con entusiasmo e serietà, mettendo a valore le idee positive e gratificando chi le propone. Il tutto finalizzato all'ottimizzazione di approcci e processi lavorati, per ottimizzare le comande, snellire i processi di preparazione e delivery o trovare insieme nuove strategie per intercettare pubblico.

Insieme: se i tuoi collaboratori crescono, ovvero migliorano, anche la tua offerta diventa migliore di rimando. Dunque è importante stimolare la voglia di formazione continua, di miglioramento di squadra. Qualcosa che pochi manager sono in grado di passare e di instillare.

Compensare, non solo materialmente

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Quello della ristorazione è tra i settori più flessibili in termini di orari, contratti di lavoro e tipologie di retribuzione. Ricompensare adeguatamente il personale fisso o stagionale del locale, in modo puntuale e magari con piccoli extra come mance e “bonus produzione” è sicuramente il modo più rapido e profondo per stabilire un coinvolgimento e una fidelizzazione.

La difficoltà in cui versano moltissimi ristoranti italiani in tempi di crisi è, senza dubbio, un fattore oggettivo con il quale misurarsi. Ma far quadrare i conti significa anche non trascurare un aspetto essenziale, come il benessere dei tuoi dipendenti.

Compensare, però, non significa solo farlo materialmente. Gratificare costituisce un aspetto fondamentale del lavoro. Una pacca sulla spalla per una intuizione repentina in grado di risolvere un problema o un imprevisto, il riconoscimento per una una buona idea, la fiducia nel chiedere un consiglio o un parare su argomenti che riguardano l'aspetto lavorativo: crea una squadra felice di operare insieme e, soprattutto, di lavorare per te.

Motivare fa bene agli affari: fallo in modo creativo!

Come hai capito, motivare non significa semplicemente spingere lo staff a lavorare di più, ma a farlo nel modo più profittevole per tutti, in termini economici ma anche di qualità del lavoro.

Un piccolo incremento negli affari raggiunto con una strategia comune e condivisa rappresentano un indice positivo, frutto del lavoro di tutta la squadra.

Racconta allo staff i progressi raggiunti, fai in modo che capiscano l'importanza delle loro azioni e del ruolo che ricoprono, dal più importante al più piccolo. Responsabilizzali per renderli più professionali. Fai di un semplice “cameriere” un “responsabile di sala”, di un aiuto cuoco una risorsa preziosa, di un pizzaiolo la star del locale.

Crea un luogo di lavoro dove i dipendenti possano sentirsi parte di qualcosa, qualcosa che sia anche loro, alla quale affezionarsi.

Non avere timore di insegnare, di riprendere, condividere e anche di tagliare i rapporti quando serve, ma fallo sempre con l'idea che la tua squadra, anche prima della clientela, è il motore della tua idea imprenditoriale.

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