Aprire un bar: i costi da sostenere
Abbiamo già discusso dei requisiti necessari per aprire un bar, della costituzione di una società, ideale per ammortizzare le spese, della destinazione d'uso e dei requisiti edili e urbanistici da rispettare. In questo articolo, affronteremo la questione legata ai costi, a cui vai incontro, se stai pensando di aprire un bar tutto tuo. Pronto per considerare tutti gli step necessari e i loro relativi costi?
Business Plan e organizzazione dei costi di apertura e gestione

Aprire un'attività, implica dei costi. Così anche
aprire un bar significa affrontare un investimento. Hai idea di come gestire e organizzare le spese? Sai cos'è un Business Plan? Sai che esistono
finanziamenti per i giovani che vogliono aprire un bar?

Il Business Plan è un documento che descrive le strategie della tua azienda e ciò che devi fare per metterle in atto. Nel Business Plan descriviamo che
cosa,
in quanto tempo, e
quanti soldi ci serviranno per mettere in pratica il nostro business, coprendo, solitamente, un periodo prospettico che varia dai 3 ai 5 anni. Ricorda, inoltre, che questo documento dovrà essere sempre aggiornato con i risultati economici e finanziari raggiunti, trasformando, qualora ci fosse la necessità, il modello di business in itinere.
Riassumendo, un Business Plan descrive:
- la società
- i prodotti
- l’analisi di mercato
- la strategia di marketing
- la struttura del management
- il piano di realizzazione
- i capitali necessari
Fare quest'analisi significa, innanzitutto, rispondere ad una domanda fondamentale: il
locale che vuoi aprire, ha delle reali prospettive di guadagno?
Valuta i costi per aprire un bar, pub o ristorante
Valutare i costi nel Business Plan, significa considerare:
- gli investimenti necessari
- calcolare i costi che, ogni giorno, la nostra struttura dovrà sostenere per rimanere aperta al pubblico: il break even point, ovvero il punto di pareggio.
Il calcolo degli investimenti per aprire un bar

Il calcolo degli investimenti necessari, ad aprire un bar, prevede le seguenti voci:
- acquisizione del locale (acquisto, più normalmente cauzione e costi di agenzia, o buonuscita per l’esercizio precedente)
- ristrutturazione (verniciatura delle mura, opere murarie, nuovo impianto elettrico/idrico, creazione di spazi a norma etc.)
- arredamento (bancone, tavoli e sedie)
- attrezzatura tecnica. Molte aziende di bevande, gelati o caffè offrono, in comodato d’uso gratuito, frigoriferi o macchine da caffè in cambio di un contratto di fornitura? Questo tipo di accordo potrebbe ridurre notevolmente le spese iniziali
- spese varie. Commercialisti e notai per costituire la società, tasse, documenti e tutti quegli extra, che sembrano poche cose, ma che sono, di fatto, indispensabili e come tali vanno calcolate: le stoviglie, i microonde, le attrezzature igieniche, le piante e i piccoli arredi, un grafico da ingaggiare per il menù, senza dimenticare la cancelleria.
Quanto devi incassare per riuscire a guadagnare?

Calcolare il Break Even significa fare una stima di quanto costerà l’apertura quotidiana del locale. Per valutare il Break Even si tengono in considerazione:
- affitto del locale
- utenze (elettricità, acqua, gas etc..): informati su questi costi da baristi che conosci
- costi dei servizi (commercialista e consulente del lavoro sono figure indispensabili, soprattutto se hai dipendenti)
- riparazioni e manutenzioni: per molte attrezzature in comodato d’uso la riparazione è più o meno gratuita, ma, se hai una cucina, può essere utile stipulare un contratto di manutenzione
- assicurazione: verso incendi, atti vandalici e verso danni a terzi
- pubblicità: per una nuova apertura è un costo quasi imprescindibile (→ come promuovere un bar)
- oneri finanziari: quanto ci costano, in interessi, i soldi che abbiamo preso in prestito per aprire?
Quanto costa il personale?
In Italia il costo dei lavoratori dipendenti è piuttosto oneroso. Questo accade per effetto del “
cuneo fiscale”, ovvero la sperequazione fra il costo del personale dipendente e lo stipendio effettivamente percepito da quest'ultimo. Pensa che ad uno stipendio di circa € 1.000, corrisponde un costo per l’azienda di circa € 2.200. Esistono, tuttavia, numerose forme contrattuali sulle quali ti consiglio di informarti.
I costi variabili: il Food Cost
I costi variabili completano il Break Even, rappresentati di fatto
dal costo del cibo. Il
dato di partenza per calcolarlo è il cosiddetto
Food Cost, ovvero il
costo unitario delle preparazioni previste.
Per preparare un caffè, per esempio, servono:
- 7 gr di caffè = € 0,09
- 5 gr di zucchero = € 0,02
Il costo di un caffè è, quindi, di € 0,11, se lo vendi a 1 euro, il food cost sarà del 11%. Indicativamente il food cost medio è intorno al 18%, nel settore caffetteria, e può arrivare, e superare facilmente, il 30% nel settore food.
Valutato il Food Cost di ogni preparazione prevista dal menù, calcola quello medio. Stabilisci una percentuale di vendita per ogni categoria di prodotti (cosa vendi maggiormente? Per il 20% caffè, per il 18% croissant, per il 10% alcolici, etc). Fai la media e stabilisci la cifra che incasserai usando, come base, gli incassi che hai preventivato per ciascuna categoria. Se hai preventivato di incassare € 200.000 all'anno e il tuo Food Cost medio è del 27%, il costo complessivo ammonterà a € 54.000.
Dall'incasso (al netto dell’IVA) sottrai il
Food Cost (costi variabili) e i
costi fissi. Il risultato ottenuto sarà il tuo
utile, tasse escluse (IRES e IRAP).
Costi per aprire un bar: la tua opinione
Come hai visto, bisogna valutare tantissimi fattori (anche
nel caso del franchising) e avere le idee chiare per non perdere tempo e denaro nella realizzazione di un sogno: quello di
aprire e gestire un bar di successo. Tu, come stai affrontando la pianificazione del tuo bar?
Scrivilo nei commenti.
PS → Nei costi di apertura ci sono sicuramente quelli legati all'
approvvigionamento delle materie prime per le quali i Cash & Carry rappresentano un'ottima scelta e una alternativa valida ai contratti di fornitura.
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