Come scegliere una buona birra artigianale
Chi gestisce un bar, sa bene con quale frequenza i rappresentanti di fantomatiche "birre artigianali" si presentano al cospetto dei proprietari. La buona birra è un prodotto di grande richiamo per ogni bar che si rispetti. Tuttavia, segue regole molto diverse dal vino e da altre bevande che possono essere conservate a lungo.
In questo articolo, ti svelo alcune "regole" da seguire, per riconoscere una vera birra artigianale, e inserirla in quelle da proporre ai tuoi clienti.
Birra. Per molti è davvero un piacere irrinunciabile. Per altri, un semplice pretesto per passare una serata tra amici. Poi, esiste una nicchia di cultori, di appassionati, di veri amanti del luppolo. Per loro,
una buona birra corrisponde al 99% a una birra artigianale. Ricercano i sapori e le fragranze di un territorio, preferiscono un sapore nuovo, rispetto a uno più classico - che possono facilmente trovare in una bottiglia, tra i banconi di un supermercato.
Cos'è la birra artigianale?

Il tuo bar è attrezzato per garantire a ogni tipo di cliente, il giusto prodotto? Una buona scorta delle principali birre industriali, che siano italiane o estere, non può mancare. Così come non dovresti ignorare l'importanza di una proposta birraia artigianale. Già, perché mai dovresti servire esclusivamente birre industriali? Non dico di specializzarti, sia chiaro, ma di
valutare anche il mercato artigianale.
Naturalmente, per non prendere cantonate,
devi conoscere il prodotto che intendi acquistare. E qui, amico mio, subentro io. Immagina questo scenario: un rappresentante di un birrificio artigianale (o presunto tale) entra nel tuo bar. Ti mostra, professionalmente, il loro catalogo, illustrandoti ogni pregio delle loro tre diverse tipologie di birra, e infine prepara un paio di bicchieri, offrendoti una degustazione.
Ora ti chiedo, la scelta di affidarti a questo nuovo fornitore, da cosa dipenderà? Spero che l'aspetto e le abilità oratorie del rappresentante non siano dei parametri validi.
Piuttosto, dovresti, in base alla definizione che l’
associazione Unionbirrai da della birra artigianale, assaporare fino all'ultima goccia e verificare alcune cose.
La birra artigianale è una birra cruda, integra e senza aggiunta di conservanti con un alto contenuto di entusiasmo e creatività. La birra artigianale è prodotta da artigiani in quantità sempre molto limitate.
La birra in questione è pastorizzata o filtrata?
Ha aggiunta di conservanti?
Quante bottiglie vengono prodotte ogni anno?
Queste domande rappresentano una buona partenza, su cui basare il tuo interrogatorio di qualità al sedicente rappresentante.
Quindi, in parole povere,
una birra artigianale, sebbene sia molto difficile dare una definizione,
è una birra:
- di norma, non filtrata
- senza conservanti
- non pastorizzata
- prodotta in quantità limitate
- le cui materie prime devo essere 100% biologiche e di ottima qualità
Sull'ultimo punto, vorrei aprire una piccola parentesi. Purtroppo, non esiste una ricetta o un metodo da seguire,
come accade per lo champagne, ad esempio.
Ogni mastro birraio utilizza i propri ingredienti, trovando l'ispirazione, anche e soprattutto, grazie a quello che la propria terra gli offre.
L'unica cosa, davvero importante, è la tracciabilità degli ingredienti che compongono la birra. Un produttore serio e coscienzioso non nasconderebbe mai dalla propria etichetta l'origine dei prodotti che compongono il suo prodotto.
Assicurati che non siano stati utilizzati né malto né orzo industriale, e controlla la provenienza dell'acqua (spesso è indicata nell'etichetta).
Se vuoi far entrare nel tuo locale prodotti di qualità,
non dimenticare nessuno di questi passaggi.
Per riconoscere una birra artigianale, devi bere

Sembrerà scontato, ma è così. Per capire quanto una birra artigianale possa sposarsi con la tua clientela, con lo stile del tuo locale e con la tua personalità - seppure questo sia l'ultimo parametro a cui dare importanza - devi bere, e tanto.
Informati sulle
sagre e sulle
manifestazioni birraie. La tradizione brassicola in Italia non è molto radicata, ma è in crescita. Questo sai cosa significa? Litri di birra da degustare, e da selezionare. Insomma,
non attendere che sia il rappresentante a venire al tuo locale, bensì prendi l'iniziativa e
cerca la birra adatta alle tue esigenze.
Per Lorenzo Dabove, in arte Kuaska,
una birra artigianale è:
Una birra di norma non filtrata, né pastorizzata, creata con ingredienti di altissima qualità, e senza l’utilizzo di succedanei, da un piccolo produttore in quantità limitate e spesso servita direttamente nel brewpub e/o fornita a pubs, ristoranti o negozi della stessa area geografica.
Questo ti fa capire quanto sia importante l'area geografica d'appartenenza.
Perché la birra industriale sembra tutta “uguale”?

Questa è una domanda un po' scomoda e leggermente provocatoria, me ne rendo conto. Eppure, è la sensazione che spesso mi ritrovo ad avere, sorseggiando anche la migliore delle bionde in bottiglia, prodotta industrialmente.
Sai perché avviene ciò? Ho provato a darmi tre risposte, e sono arrivato alle seguenti conclusioni:
- le grandi aziende produttrici di birra vogliono rendere il più possibile omogeneo il sapore dei loro prodotti, seguendo le leggi di mercato
- le birre industriali contengono conservanti e additivi chimici. Inoltre, spesso vengono utilizzati surrogati del malto d'orzo (uno dei quattro ingredienti principali della birra), per diminuire i costi di produzione
- una birra industriale sarà sempre filtrata e pastorizzata. Questo garantirà una lunga conservazione del prodotto, ma una denaturazione delle proteine presenti in esso
La birra artigianale, invece,
punta sulla qualità e sulla passione dei mastri birrai che la producono. Una birra che nasce dall'amore dell'artigiano e dalla sua creatività. Un connubio di sapori e tradizioni, di fragranze e aromi.
Un'
esperienza unica, impossibile da ritrovare nelle birre industriali.
Tengo a fare una precisazione, però.
La birra industriale non è da demonizzare, anzi. Esistono decine di centinaia di birre che meritano di essere stappate. Quindi, non commettere l'errore di ignorare in toto la via industriale. Ceres, Heineken, Corona, Paulaner, Moretti, sono solo alcuni esempi, di birre egregie, richieste e amate da molti italiani (e non solo).
Birra artigianale e industriale: il confronto in 3 punti

Riassumendo,
ecco le principali differenze tra una birra artigianale e una industriale.
Ingredienti
- Per la birra artigianale vengono usati solo ingredienti di prima qualità e naturali al 100%
- Per la birra industriale, per aumentare i guadagni, vengono utilizzati prodotti succedanei
Processo produttivo
- La birra artigianale non segue alcun processo chimico; eccezione fatta per la fermentazione
- La birra industriale, invece, subisce processi di pastorizzazione, oltre svariate filtrazioni
Sperimentazione
- La sperimentazione, se parliamo di birra artigianale, è continua. Innovazione è la parola d'ordine, così come promozione del proprio brand. Insomma, ci sono più di 600 produttori di birra artigianale che aspettano solo di offrirti una degustazione (e venderti il loro nettare, mi pare ovvio)
- Viceversa, lo scenario non è proprio idilliaco, se analizziamo il mondo delle birre industriali. La ricerca, in questo caso, è ferma.
Fiumi di birra artigianale per il tuo bar

Credo tu l'abbia compreso, ormai:
la birra artigianale può darti quella spinta che cercavi, per cambiare rotta e iniziare a differenziarti dalla concorrenza.
Pensaci bene, la birra artigianale significa anche questo. Immagina di essere l'unico bar del paese ad avere in dispensa (o alla spina) una delle migliori birre artigianali, prodotte nella regione. Chi vorrebbe assaporarne il gusto, dovrebbe necessariamente entrare nel tuo locale. Devo continuare?
In conclusione, ti consiglio vivamente di provare a fare entrare un paio di birre artigianali, e vedere se la richiesta inizia a farsi sentire. In caso positivo, fai scorta, e
rendi ogni sorso di birra una magia continua.
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