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Molti locali, ristoranti, bar e pizzerie, hanno iniziato a fare promozione a pagamento sfruttando la visibilità data dal noto social network. Ecco un po' di informazioni di base per evitare di sprecare tempo e soldi.
Da 0 a 100 in pochi anni, continuano a moltiplicarsi gli investimenti in comunicazione e sponsorizzate su Facebook da parte dei professionisti della ristorazione. Una nuova modalità di fare promozione esplosa e cresciuta esponenzialmente dall'inizio della cosiddetta “Fase 2” dell'emergenza Coronavirus, alla riapertura delle saracinesche.
Solo nel 2018, il report del The Italian Data Flavour relativo alla digitalizzazione nel settore della ristorazione italiana registrava un tasso di presenza costante sui social appena del 24% dei locali del Bel Paese. Un dato troppo basso, ma migliorato nel corso dei due anni successivi grazie sia all'interesse dimostrato dagli imprenditori, ma anche dal lancio di specifiche funzionalità su diverse piattaforme social, Facebook in primis, studiate appositamente per il settore.
Come nel caso delle nuove interazioni tra Facebook e WhatsApp Business, con possibilità di indirizzare gli utenti alla prenotazione o ordinazione tramite la famosa chat, il collegamento diretto con Instagram e di strumenti per la creazione rapida di landing pages (pagine di atterraggio) per acquisizione contatti e costruzione di database di clienti.
“Paroloni” che, in sostanza, significano una sola cosa: maggiori possibilità di attirare pubblico e generare incassi. Molti si avventurano nella promozione fai-da-te, specie in periodo molto delicato come quello che stiamo vivendo. I ristoratori stanno infatti tentando il tutto e per tutto per recuperare le perdite del periodo di lockdown, provando addirittura a evitare l’investimento su consulenze o risorse esterne per la gestione di social e sponsorizzazioni.
Le funzioni che consentono la creazione di contenuti promozionali in modo più semplice anche per chi non ha confidenza con la grafica o le pubblicità, rendono la voglia di provare a spendere una manciata di euro sulle sponsorizzate più raggiungibile.
Poco tempo fa abbiamo parlato dell'importanza dei gruppi social come strumento di informazione. Oggi torniamo sull’argomento che abbiamo compreso essere interessante per molti operatori del settore e, dopo un primo articolo sulle delle nozioni di base per essere presente su Facebook con il tuo ristorante, ecco qualche breve consiglio per iniziare a promuovere il tuo lavoro senza spendere una fortuna.
Nel corso degli ultimi anni, Facebook ha rivoluzionato le sue funzioni business, orientando la creazione di contenuti e campagne sponsorizzate attraverso l'uso del “Creator Studio”.
Non troverai più il vecchio pulsante “Metti in evidenza”, quasi del tutto soppiantato da questa nuova sezione. Per accedervi basta entrare sulla pagina Facebook del tuo locale e cliccare su “Strumenti di pubblicazione” nel menù a sinistra. Una volta dentro, troverai il pulsante “Accedi a Creator Studio”, per entrare nell'area dedicata alla creazione di contenuti.
In questo spazio puoi iniziare ad impostare la tua campagna, scegliendo anzitutto il formato.
Si tratta dell'opzione più “classica”. Per non perdere soldi limitando l'efficacia delle performance, riduci al mimino la presenza di testo sulle immagini, ed evita la sponsorizzazione di menù o carte dei vini, costituite praticamente di solo testo. Gli algoritmi di Facebook sembrano non gradire troppo testo sulle immagini o sui video e potresti trovarti con l’inserzione non approvata per questo motivo.
Si tratta di una sequenza di immagini a scorrimento, particolarmente indicata per la navigazione da cellulare. È possibile pubblicare un massimo di 10 immagini collegate ad un link che rimandi al tuo sito o altra vetrina social (come Instagram), per la scoperta di piatti, menù o contenuti esterni. Con questa funzione puoi promuovere i tuoi piatti, menù degustazione, pacchetti o offerte riservate a famiglie o lavoratori.
La funzione slideshow permette la creazione di un breve video accompagnato da un sottofondo musicale. Puoi selezionare una serie di foto di staff, portate o ambienti del locale, per mostrare il tuo lavoro al pubblico in modo più coinvolgente.
grazie a questa funzione puoi realizzare brevi clip animate con messaggi di testo in sovrimpressione. O delle cosiddette “esperienze interattive” (o “Canvas”, fino a pochi anni fa) che consentono la creazione di veri e propri moduli per l'acquisizione di contatti, utili in occasione di eventi esclusivi, richieste di informazioni, promozioni e simili.
Arriviamo finalmente all'annosa questione, mettendo subito le mani avanti per chiarire due punti essenziali:
in questo, la consulenza di un professionista fa certamente la differenza, in quanto è in grado di ottimizzare le risorse a disposizione, centrando la campagna sugli obiettivi essenziali. Se decidi di fare da te, inizia sponsorizzando una piccola somma, procedendo per tentativi. Inutile dire che potrebbe essere una grande perdita di tempo e soldi, e ricorda che questo è lo scotto che devi pagare se decidi di improvvisare. Pensa che forse, gli stessi soldi che perderai per l’improvvisazione, potresti darli a un professionista e andare a “colpo sicuro”.
una perfetta promozione su Facebook si basa sul rapporto tra due fattori: budget e pubblico. Investire 5 euro per coprire l'intera area metropolitana di Roma o Milano pensando di rendersi visibile al maggior numero di utenti possibili è da ingenui. Alla fine della campagna avrai, sì, speso solo 5 euro, ma sarebbe più corretto dire che, con molta probabilità, li avrai sprecati. Facebook permette di impostare liberamente il budget della tua campagna in base alla durata e all'ampiezza del territorio che scegli di coprire. Non sottovalutare i consigli messi a disposizione dal social, tanto più se sei alle prime esperienze con esso.
Una campagna Facebook davvero efficace può costare da 5 a 10 euro al giorno, fino a cifre molto più alte. Tutto dipende dalla concorrenza e dal pubblico effettivamente raggiungibile nella tua zona. Ciò significa che spendere 5 euro a Milano è totalmente inutile ma potrebbe essere “meno inutile” spenderli su un piccolo Comune come Nereto (TE) o Grottammare (AP).
Che tu scelga di farlo tramite Facebook, il tuo sito, altra piattaforma digitale o attraverso tutti queste opzioni insieme, creare un database contatti rappresenta un aspetto fondamentale.
Una strategia che ti permette di conoscere meglio i tuoi clienti, ma anche di fidelizzarli attraverso l'invio di messaggi e promozioni. Su Facebook, come detto, è possibile farlo tramite il modulo dell'esperienza interattiva, ma non limitarti a questo.
Prediligi questo approccio per ogni attività promozionale anche, e soprattutto, sul delivery. La consegna a domicilio è stata la vera rivelazione del lockdown. Una strategia con la quale molti ristoratori si sono misurati durante e dopo la quarantena, ma che con la quarantena ha assunto un carattere tutto nuovo e molto più importante per il lavoro di un ristorante.
JustEat, Deliveroo, The Fork e altre app per la consegna a domicilio hanno certamente semplificato il servizio di delivery, automatizzando il processo per i ristoratori. Il massimo sarebbe, però, avere la possibilità di conservare uno storico dei clienti serviti, per continuare a comunicare con loro e spingerli ad ordinare di nuovo: questi sistemi infatti spendono per creare il loro database che non condividono con i ristoratori. Un vero peccato!
Per questo ti proponiamo un sistema alternativo: si chiama GoWE ed è la prima app per la consegna a domicilio studiata dal punto di vista dei ristoratori, tenendo conto dell'importanza di fidelizzare il cliente e continuare a comunicare con lui. GoWE ha scelto di condividere il database con te! Scoprila sul tuo AppStore e PlayStore: disponibile sia per dispositivi Android che iOs!