Il mondo del bar si rinnova, tornando ad investire su un miglior servizio di somministrazione. È quanto emerge da una recente ricerca che ha intervistato gestori di bar di tutta Italia, per capire in che direzione stia andando questo business e come guadagnare di più.

L'evoluzione dei bar: come cambia il business e dove si guadagna di più

Il bar è, in un certo senso, lo specchio della società in cui viviamo. In un senso ancor più preciso, potremmo dire che per interpretare umori, tendenze, mode e filosofia di vita di una città basterebbe frequentare i suoi bar.

Orari di apertura, servizi offerti, selezione dei prodotti, sono tutti indicatori di un certo modo di fare somministrazione che fino agli ultimi anni si è mosso nel tentativo di venire sempre più incontro alle esigenze di mercato.

Non sembra quindi strano che, da una recente indagine condotta dall'agenzia di ricerca TradeLab, sia emerso che negli ultimi tempi l'universo dei bar sta cambiando, insieme alla società che li circonda.

Ma, questa volta, una differenza c'è. Protagonisti di questa rivoluzione, infatti, non sono i clienti, bensì gli stessi gestori, che dopo anni passati a cercare di fare un po' di “concorrenza” ai locali di ristorazione hanno deciso di tornare a concentrarsi sul business principale della loro attività: la somministrazione. Come dire: “questa volta si fa a modo mio!”.

Se vuoi scoprire come gestire un bar di successo questi sono i nostri consigli per te.

Guadagnare di più con un bar: cosa dicono gli intervistati

Circa il 92% di gestori intervistati da una ricerca TradeLab ha espressamente dichiarato di voler dimenticare il superfluo, focalizzandosi sulla somministrazione di alcolici e analcolici e migliorando pochi, ma ben selezionati servizi aggiuntivi, come i servizi da asporto, in particolare la pasticceria.

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Il motto sembra essere quello di ridurre l'affluenza generica, incrementando nello stesso tempo quella di una clientela ben selezionata e di qualità.

Un'ottima strategia per farlo è quella di rivoluzionare la gestione, puntando sulla costruzione di un'identità più definita e aprendo le porte ad una gestione multiservizi.

Aprire una caffetteria specializzata, con ampio assortimento di prodotti dolciari e curata nei dettagli, sembra essere una strategia molto più vincente rispetto a riservare eccessivo spazio a sale slot o ricevitoria (parole del 71% degli intervistati).

Tutti, inoltre, sembrano essere concordi nel confermare l'importanza di concentrare gli incassi in un momento specifico della giornata, migliorando il servizio di colazione, aperitivo o somministrazione notturna in base al taglio del locale.

 

Aprire o rilanciare un bar: come puoi farlo nel modo giusto

Se hai letto i nostri precedenti articoli saprai sicuramente quali sono le principali regole per rilanciare un bar o aprire un nuovo locale di successo donandogli una marcia in più. Su questa linea, è fondamentale comprendere quanto il successo di un bar non sia necessariamente dettato da una nutrita affluenza di clientela, quanto più di una clientela ben selezionata sulla filosofia del locale.

Un dettaglio per niente scontato e sicuramente non da poco che, al di là degli incassi, è in grado di incidere positivamente sulla qualità del lavoro e di conseguenza sull'esperienza del cliente.

Assortimento controllato, un occhio di riguardo alle ultime tendenze in fatto di alcolici e pasticceria e una maggior cura dei dettagli nella preparazione e nel servizio di colazioni, aperitivi, servizio amari e cocktail è certamente una buona base di partenza.

Tutto il resto, dalle scommesse, alla vendita di tabacchi, al gaming e alla ristorazione fa - come dire - “da contorno”.

Quanto guadagna un bar e differenze geografiche

Veniamo alla parte più interessante della ricerca.

La fotografia restituita dall'indagine offre un quadro chiaro del territorio italiano.

A Nord è presente un maggior numero di bar plurispecializzati, in particolare nel servizio a pranzo e aperitivo, mentre nel Sud prevalgono quelli specializzati in colazione e prodotti dolciari.

Un rapporto evidenzia uno stacco netto, con i bar non specializzati del Sud attestati intorno al 26%, rispetto al 9% di quelli delle regioni del Nord - Est.

Dati alla mano, nel 2018 si sarebbe registrata un'affluenza di clienti del +2,9% rispetto al 2016. Dati positivi che, seppur non ancora del tutto positivi, lasciano sperare in una crescita.

L'affluenza dei bar analizzati registra una media di 1.064 persone a settimana. Ma a determinare il desiderio di innovazione da parte dei gestori è senza dubbio il calo del 3,2% dello scontrino medio, per un fatturato settimanale medio di 3.827 euro.

È sulla base di questo risultato che molti gestori starebbero rivedendo le strategie dei propri locali, eliminando il superfluo in funzione dell'unico fattore davvero rilevante: la qualità.

 

 

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