Dare un'identità al proprio business è la prima regola per il successo. Nome del locale, selezione del core o, quando serve, rinnovo della brand identity sono strategie in grado di lanciare, o ri-lanciare, un'attività e rivestono un ruolo fondamentale.

Scelta del naming, cambiamento del business core e rebranding

Ai tempi d'oro bastava una connotazione minima, fosse anche solo di luogo: “Osteria del Brigante”, “Agriturismo il Vecchio Colle”, “Ristorante del Lago”. Talvolta non serviva neanche questo minimo sforzo. Bastava apporre all'ingresso un cartello con su scritto “Trattoria” per concentrarsi sul resto del lavoro.

Era l'Italia degli anni '60, quella del boom economico, dove la parola “concorrenza” era relegata alle grandi aziende e non certo alle attività locali. Oggi la questione è un po' più complicata. Non solo perché c’è stata una pandemia che ha scombussolato i piani e le previsioni di tutti, specie nella ristorazione, ma anche perché il lavoro ha raggiunto livelli di professionalità sempre più alti, e la concorrenza è davvero spietata, a tutti i livelli: c’è sovrabbondanza di offerta e non c’è più spazio per chi “imbastisce”.

Per questo, oggi più di ieri, costruirsi un'identità precisa individuando il core del proprio lavoro è fondamentale per gestire un ristorante di successo. Differenziare per differenziarsi, rivolgendosi allo stesso tempo ad una nicchia in grado di costituire un grande pubblico. C'è chi l'ha fatto e con grandi risultati. Guarda esempi virtuosi attorno e te, quelli che pensi siano inarrivabili per gli investimenti profusi e scoprirai che, consapevolmente o meno, è ciò che li contraddistingue. Tutto parte dal nome, il primo, vero, indiscutibile attributo identitario di un locale.

Scegliere il nome per un’attività: l'importanza del naming

Pensaci: nulla è in grado di trasmettere l'essenza del tuo ristorante come il naming scelto per raccontarlo. Questo vale per ogni tipologia di locale.

Un nome perfetto dovrà necessariamente contenere l'idea stessa alla base della tua cucina. Se, per tornare all'esempio precedente, il tuo locale valorizza prodotti di lago, o anche montagna, mare o campagna sarà indispensabile esprimerne il concetto. Allo stesso modo se si tratta di cucina vegetariana, orientale, fusion, tradizionale, di una braceria o, perché no, di un ristorante per turisti o lavoratori in pausa pranzo: tutte caratteristiche in grado di distinguerlo. Se vuoi trasmettere di cucina casereccia, familiarità e pochi formalismi potrebbe andare bene il caratteristico “Da...” seguito dal nome del proprietario. Per un locale con una ricerca estetica e culinaria più complessa, forse, non è altrettanto indicato.

Eppure, è possibile dire tutto e il contrario di tutto. Non esistono istruzioni matematiche per scegliere il nome di un ristorante. Le intuizioni vengono dal cuore e possono arrivare in un lampo, così come a seguito di un lunghissimo ragionamento.

Se vuoi divertiti, però, o trovare ispirazione, sappi che esistono numerosi portali sui quali poter inserire le parole chiave relative al tuo locale (Ristorante/Pizzeria - Vegetariano – Roma, per esempio) per ottenere una lista di combinazioni o keyword correlate da utilizzare (qui trovi un esempio per le pizzerie). Alcune molto buffe, altre in grado di farti riflettere. Se stai per aprire un ristorante potrebbe rivelarsi utile!

Rebranding ristorante: in cosa consiste e quando è consigliato

Il rebranding (ossia “aggiornamento del proprio brand”) è un'operazione orientata a svecchiare l'identità del locale, o adattarla ad un contesto nuovo. Non si tratta necessariamente di stravolgere o trovare un nuovo nome, ma può prevedere cambiamenti drastici se la situazione lo richiede.

Talvolta basta un semplice cambio di colore, purché funzionale a lanciare un messaggio efficace. Ti facciamo l'esempio di McDonald's non per similitudine con il tuo locale, ma sicuramente per farti capire come un rebranding può essere anche qualcosa di “piccolo” ma molto significativo: all'inizio del 2016, la più grande catena di fast food al mondo aveva un problema. Il suo brand era associato al junk food, cibo spazzatura di bassa qualità, e stava subendo campagne di boicottaggio in tutto il mondo a causa di politiche aziendali considerate poco etiche e per niente sostenibili in termini ambientali. Era necessario rivedere il menù con prodotti più sani, con un occhio di riguardo verso la qualità e l'ambiente, ma era anche indispensabile comunicare al pubblico questa scelta. Voilà: via il classico sfondo rosso, da sempre caratteristico dell'immagine McDonald's, per adottare un molto più “sostenibile” verde spinacio.

Semplice” non significa “di poco valore” ma, anzi, il difficile sta proprio nel semplificare un processo complesso come un cambio immagine.

In questo caso, un'operazione più che riuscita, stando ai bilanci dichiarati nel 2018, con crescita a doppia cifra rispetto all'anno precedente, che hanno generato un fatturato di 1,4 miliardi solo in Italia.

Nel caso di un ristorante, un rebranding può rendersi necessario nel caso di un cambio gestione, di un rinnovo del menù particolarmente profondo (orientato, cioè, su una filosofia differente, o anche, più semplicemente, per snellire un'immagine percepita come ormai “vecchia” senza necessariamente stravolgerla, ma solo per renderla più appetibile.

Individua il core business del tuo locale

Individuare l'attività principale del tuo locale è senza dubbio il primo punto da cui partire. Per farlo puoi stilare una lista di focus principali:

  • A chi mi rivolgo: es. famiglie, impiegati, turisti, giovani, meno giovani;
  • Segmento specifico del mio pubblico: es. studenti, coppie, vegetariani o salutisti, sportivi, lavoratori in pausa pranzo, etc.
  • Cosa cerca il mio cliente ideale: cibo sano, carne di qualità, cucina locale, menù economico, pranzo leggero, formule promozionali (All-You-Can-Eat, giropizza, Happy Hour);
  • Qual è il budget medio del tuo cliente: economico, medio, alto.

Questa semplice lista, alla quale puoi aggiungere altre voci in base alle necessità, è in grado di farti individuare aspetti essenziali per il tuo business. È inoltre un utile esercizio da ripetere ciclicamente, per “aggiustare il tiro” o individuare errori nella tua strategia potenzialmente dannosi per gli incassi.

Rebranding: fatti aiutare da un consulente

Un’operazione di rebranding non è una cosa scontata, né facile, né immediata. Va preparata con cura e comunicata nel modo giusto, al momento giusto. Ogni attività di rebranding deve nascere dalla voglia di fare meglio e di avere una presa migliore sui tuoi clienti, quindi non partire dalla tua voglia, ma dalle idee dei tuoi stessi interlocutori. Per questo è fondamentale un po’ di studio prima di affrontare questo importante step e un’idea può essere quella di affidarti a un consulente esterno (o un’agenzia) che sia in grado di analizzare la tua offerta, i tuoi risultati attuali, i tuoi clienti e realizzare per te un nuovo brand, un nuovo marchio, che rappresenti il passato e il futuro della tua attività nello stesso tempo e che sappia come comunicare questo passaggio nel modo giusto.

Se hai intenzione di affrontare questo grande passo anche per la tua attività, segui i nostri consigli sulla pagina Gommunity Horeca Business People su Facebook (il gruppo è privato e devi chiedere l’iscrizione) e continua a seguire questo blog per avere sempre notizie e informazioni utili per la tua attività.

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