Le risorse umane costituiscono da sempre un punto cardine nelle aziende e l’importanza di saperle gestire in maniera efficace (ed efficiente) ha assunto un ruolo sempre più rilevante negli ultimi decenni.

Selezione, formazione e motivazione: le tre chiavi di volta per una gestione efficace delle risorse umane

Nelle aziende in cui l’attività è costituita dall’erogazione di un servizio, in particolare, poter fare affidamento su uno staff preparato e motivato può davvero fare la differenza. E questo è tanto vero anche per le imprese di ristorazione: offrire un prodotto di qualità sta alla base di tutto, certo, ma è il servizio che può fare la differenza. È il servizio che determina la soddisfazione del cliente, rimanendo uno degli elementi di cui avrà un ricordo più nitido una volta lasciato il locale. E il servizio è fatto di persone che accolgono e mettono la propria professionalità a disposizione di altre persone. Per questo il tuo team di collaboratori rappresenta un elemento decisivo per la tua attività, un fattore che devi imparare a coltivare in maniera produttiva.

Per gestire in modo più efficace il personale dovrai focalizzare la tua attenzione sulle tre fasi principali: recruitment, training e retaining. In altre parole: la selezione, la formazione e la motivazione.

Selezionare le giuste risorse umane per la tua attività di ristorazione

La selezione delle risorse umane è il primo passo che bisogna compiere per dare vita a un nuovo staff o per ampliarne uno già esistente con l’inserimento di nuovi esponenti. Si tratta di un vero e proprio processo che comprende il momento di:

-        Definizione del fabbisogno aziendale, attraverso un organigramma dettagliato in cui descrivere i profili ricercati per ciascuna posizione e il rapporto che ciascuno di essi avrà in relazione con gli altri.

-        Attivazione dei canali di selezione, che possono essere diretti o indiretti. Per intenderci, sfruttare il cartello “Cercasi personale” attaccato alla vetrina piuttosto che al punto cassa, così come il classico passaparola, ma anche social network e portali online dedicati. Diciamo che se i primi permettono di raggiungere un maggior numero di profili in una zona geografica limitata nelle vicinanze dell’azienda, i secondi garantiscono un maggiore dettaglio nella loro definizione.

-        Analisi dei profili e organizzazione delle interviste, in cui bisognerà andare ad indagare non solo le competenze tecniche del candidato ma anche il suo modo di porsi, le sue attitudini, le sue predisposizioni.

Seguire questi tre step ti permetterà di trovare il giusto equilibrio tra situazioni precarie: quella di avere troppo o troppo poco personale, oppure di averne uno troppo competente ma poco performante.

Formare e informare: sì alla crescita professionale

Alla primaria fase di selezione delle risorse umane, che termina con l’individuazione del candidato ideale rispetto alle esigenze imprenditoriali, segue una fase di inserimento della risorsa all’interno del team. Questa fase è estremamente delicata, in quanto costituisce il primo momento utile per costruire un rapporto tra lavoratore e azienda. È infatti in questo momento che si iniziano a porre le basi per una collaborazione vantaggiosa e stimolante per entrambe le parti, attraverso la condivisione di informazioni rilevanti, visione e obiettivi, responsabilità e mansioni, linee guida: tutto ciò che possa tornare utile al lavoratore per dare il massimo nel rispetto dei valori dell’azienda stessa e portare, infine, risultati concreti positivi.

Fondamentale risulta, pertanto, fornire la nuova risorsa di tutti gli strumenti necessari per poter procedere in autonomia. In una gestione efficace delle risorse umane, infatti, occorre snellire il più possibile le strutture gerarchiche, determinando responsabilità spartite tra i singoli elementi dello staff in modo da velocizzare anche i processi decisionali e permettere al flusso produttivo di scorrere senza brusche interruzioni. E questo non deve avvenire soltanto nel momento iniziale di inserimento della nuova risorsa, bensì deve essere un’attività, quella della formazione, da mantenere nel tempo e deve toccare diversi temi e assumere diverse modalità a seconda della competenza da sviluppare o del periodo.

Ad esempio, in un momento storico come quello attuale, dove il modo di accogliere i propri clienti è cambiato radicalmente, dove l’ospitalità viene definita attraverso norme igienico-sanitarie più severe e che lasciano poca libertà di interpretazione, è fondamentale formare il proprio personale. Da un lato, quello della cucina o che sta dietro al banco, sulle prescrizioni in tema di sicurezza per la preparazione dei cibi e per la gestione degli spazi condivisi con i propri colleghi. Dall’altro, quello della sala o che è a contatto con il cliente, sulle normative vigenti rispetto al distanziamento sociale ma anche sulla costruzione di una relazione psicologica con le persone. Come si possono trasmettere le sensazioni di ospitalità e accoglienza quando il servizio è costretto da una gestualità limitata e quando il sorriso è nascosto dalla mascherina? Come si fa a fare in modo che il cliente si senta al sicuro? Come si fa a mantenere un’immagine di controllo e tranquillità in situazioni di incertezza? Come devono essere comunicate le indicazioni per garantire la tutela della salute di clienti e staff? Nel ricordare, ad esempio, al cliente di indossare la mascherina nel momento in cui lascia il proprio tavolo, il modo di comunicare è fondamentale: occorre rimanere garbati per far sentire l’ospite protetto, rispettare il fatto che certi comportamenti sono nuovi per tutti e non bisogna far sentire in difetto nessuno.

Il consiglio dunque è quello di formare e informare continuamente il tuo personale. L’acquisizione di nuove competenze e il miglioramento dei propri punti di debolezza sono due elementi fondamentali per garantire all’attività di riuscire ad adattarsi in maniera veloce al mercato che cambia. È bene poi raccogliere tutte le nuove informazioni acquisite in un manuale messo a disposizione di tutti, condiviso in formato cartaceo affisso, all’interno del proprio locale, e in formato digitale attraverso e-mail e altri canali di comunicazione utilizzati.

Come motivare il tuo team per dare sempre il massimo

La formazione è uno dei sistemi principali per motivare il tuo team, proprio perché aiuta a stimolarne la crescita e aumentarne il coinvolgimento rispetto alla visione aziendale e alla corsa al raggiungimento degli obiettivi.

Così come formare il proprio staff è importante per migliorarne il livello di performance, la motivazione è fondamentale per migliorarne la produttività. Non solo: essa crea uno spirito di intraprendenza e appartenenza che incrementano la performance dell’intera azienda. Se un lavoratore è motivato a dare il meglio di sé nello svolgimento delle sue mansioni giornaliere significa che ha ricevuto quello stimolo necessario che lo spinge a comportarsi in un determinato modo per il raggiungimento di un determinato scopo, portando beneficio per sé stesso in primis e poi per tutto il resto della squadra.

Ma come fare per ottenere la motivazione dallo staff? Innanzitutto, occorrerà individuare in ciascun lavoratore la leva motivazionale personale. Una persona potrebbe essere motivata dalla presenza di una competizione – purché sana – con i colleghi, un’altra dall’ottenimento di premi al raggiungimento di obiettivo o ancora dall’avanzamento in carriera. Occorre capire qual è quel quid che sprona ogni singolo membro dello staff a dare il meglio di sé. Bisogna poi trovare la leva motivazionale dello staff intero considerato come team unico, determinato a raggiungere un obiettivo specifico, accettato e condiviso da tutti. Per fare questo dovrai vivere il più possibile l’operatività aziendale: solo in questo modo potrai renderti conto di come vanno realmente le cose, in cosa c’è bisogno di migliorare e come puoi incentivare questo miglioramento. Cerca di diventare un supporto costante per le tue risorse umane, eliminando tutti i fattori di demotivazione e cercando di riconoscere il lavoro di ciascuno non solo economicamente ma anche a livello umano. Dovrai acquisire un ruolo di pilota, di leader, in grado di spronare i propri lavoratori e di guidarli con determinazione e serenità nei momenti di cambiamento. Solo in questo modo riuscirai a portare le persone a credere nelle proprie capacità, a essere positivi rispetto al futuro sfruttando tutte le proprie potenzialità.

-> Puoi leggere questo articolo interamente dedicato alla motivazione del team di lavoro.

Il controllo delle performance come incentivo a un miglioramento continuo

La gestione delle risorse umane diventa efficace quando permette a ciascun membro dello staff di operare con tutti gli strumenti necessari e di muoversi in sincronia con il resto del team verso il raggiungimento di determinati obiettivi. Per procedere con la definizione di tali obiettivi bisognerà pensare a una formulazione in positivo, all’attrattività, alla verificabilità in concreto degli stessi e alle fasi di acquisizione e mantenimento. Si parla, infatti, di obiettivi smart, dall’inglese “intelligente”. Un termine che è anche l’acronimo di:

-        Specific: gli obiettivi devono essere precisi, chiari e ben specificati;

-        Measurable: riconducibili a criteri di verifica del loro conseguimento;

-        Accepted: accettati dalla squadra;

-        Reachable: raggiungibili e coerenti con la strategia aziendale;

-        Time-based: definiti dal punto di vista temporale.

Questo comporta il fatto che le performance di ciascun membro devono essere misurate con un controllo costante delle attività per valutare eventuali lacune, margini di miglioramento e al contempo eccellenze che meritano di essere riconosciute e premiate.

La valutazione del personale, che spesso viene effettuata attraverso i cosiddetti modelli di performance appraisal, deve essere oggettiva, ripetuta costantemente nel tempo e con una frequenza superiore a quella tipica annuale, e comunicata pubblicamente. Questo perché il controllo delle performance è un ottimo metro di analisi dello stato corrente e può dare indicazioni su come affrontare il futuro.

E se fosse tutto un gioco?

Ovviamente la selezione e la gestione delle risorse umane non è uno scherzo, anzi: richiede doti particolari e la capacità di guidare e motivare i collaboratori in maniera costante. È vero anche, però, che negli ultimi tempi si sta sempre più consolidando nelle pratiche della gestione delle risorse umane la gamification.

La gamification è uno strumento che si basa su contesti e dinamiche proprie dei giochi in contesti non propriamente ludici, e che può diventare valido per la selezione, il coinvolgimento e la formazione del personale. A seconda dell’obiettivo per cui viene utilizzato, che può essere appunto quello di individuare nuovi candidati e valutarne le caratteristiche in pratica, piuttosto che creare una squadra più affiatata all’interno dell’azienda, oppure fornire lo staff di nuove competenze e conoscenze, la gamification fa leva sul divertimento e lo spirito di gioco per individuare talenti, per incoraggiare la collaborazione e per migliorare la performance dei lavoratori.

In conclusione, per selezione e gestire in maniera efficace ed efficiente le risorse umane della tua attività focalizzati sulla creazione di una squadra motivata al raggiungimento degli obiettivi. E nei momenti più complessi, come quelli caratterizzati da crisi economiche improvvise, ricorda che la chiave di volta per sopravvivere è data dalla velocità di reazione e alla flessibilità di riorganizzazione. Forma quindi il tuo personale e forniscigli tutti gli strumenti necessari per affrontare con prontezza il cambiamento e guidali con decisione verso un miglioramento continuo.

CATEGORIE
ARTICOLI RECENTI