L'argomento di oggi riguarda una delle abitudini preferite da noi italiani: il caffè al bar. Si tratta di una vera e propria passione, per molti, quasi un rito. Del resto, esistono talmente tanti mod

10 modi di prendere il caffè al bar

L'argomento di oggi riguarda una delle abitudini preferite da noi italiani: il caffè al bar. Si tratta di una vera e propria passione, per molti, quasi un rito. Del resto, esistono talmente tanti modi per prendere un caffè al bar, che il rischio di non trovare la versione più adatta a soddisfare le nostre aspettative di gusto, non sussiste. Per rispondere a tale richiesta, però, bisogna attrezzarsi. In questo articolo, trovi 10 vari tipi di caffè che puoi servire al tuo bar, magari in compagnia di una brioche fragrante. ragazza al bar beve un caffè con panna Prima di entrare nel vivo della discussione, però, vorrei farti riflettere sul motivo che dovrebbe spingerti ad ampliare la tua offerta. Il mercato funziona a nicchie. Lo avrai sentito dire tantissime volte, ed è verissimo, ma cercare - con un unico prodotto - di attirarne un numero maggiore, può solo essere conveniente. Certo, per preparare decine di caffè diversi tra loro, il tuo personale dovrà essere qualificato e preparato. Inoltre, per non dover affrontare il paradosso della troppa scelta - esistono oltre 50 modi per servire un caffè - non puoi attendere che sia il cliente a chiedere un caffè non convenzionale. Devi proporlo. Devi attirare l'attenzione sulle varietà che metti a disposizione nel tuo locale. Dal caffè shakerato all'irish coffee, un bel menù può rivelarsi un modo efficace per far ordinare qualcosa di diverso, dal solito espresso. Detto questo, scalda la macchina del caffè: oggi ne devi preparare parecchi.

Espresso, macchiato, ristretto e lungo: il poker perfetto

macchina del caffè al bar "Un caffè, grazie". Sette volte su dieci, questa richiesta corrisponde a un espresso. Poi c'è chi domanda un ristretto, chi, invece, preferisce un caffè più lungo, diluito con acqua calda, e chi, per evitare un possibile bruciore di stomaco, chiede una piccola aggiunta di latte. Se gestisci un bar, sei ben abituato ad assecondare tali richieste. Eppure, non sono gli unici caffè che puoi proporre. Come detto in precedenza, esistono tantissimi modi per servire una tazza di caffè. E a essere sinceri, questo quartetto sta qui solo per dovere di cronaca. Anche se, per presentare un espresso - e relativi derivati - da urlo non ti basta avere scelto una buona macchina né tantomeno avere acquistato una partita della migliore miscela arabica. Al primo posto, infatti, c'è la pulizia. Si parte dal purge (o flussaggio) per passare al portafiltro. Questa perizia, però, da sola non basta. Ad esempio, sapevi che uno dei segreti per un espresso memorabile risiede nella macinatura? Ti consiglio di effettuarla sempre al momento. I chicchi, infatti, dopo circa 15 minuti dalla macinazione perdono quasi il 70% del loro aroma. Insomma, ormai lo avrai capito: alla base di un buon espresso c'è sempre una perfetta pulizia delle attrezzature. Questo vale, naturalmente, per qualsiasi caffè tu intenda presentare, sia chiaro. La differenza è una soltanto: il gusto di un espresso non può essere nascosto da altri sapori. Cosa che, invece, può avvenire con un marocchino, ad esempio.

Marocchino

Ed è parlando del marocchino, che viene naturale includerlo in una rassegna dei migliori caffè da servire nel tuo bar. Da non confondere con il cappuccino, il marocchino non deriva direttamente dal caffè, bensì dal bicerin, la storica bevanda torinese. La preparazione è semplice, e il suo sapore indimenticabile. Le note del cioccolato fondente e la cremosità del latte montato sposano perfettamente il sapore deciso del caffè espresso. Non ti resta che aggiungerlo alla lista dei caffè proposti dal tuo bar. Non dimenticare di servirlo in tazza grande, però.

Bicerin

bicerin Ti ho detto che il marocchino è la diretta e naturale evoluzione del bicerin. Ma il bicerin è, a sua volta, l'evoluzione della "bavarèisa", una bevanda del '700 composta da caffè, cioccolato, crema di latte e sciroppo. Sì, una vera bomba calorica. La ricetta odierna è leggermente più leggera, ma sempre adatta alle fredde giornate invernali. Gli ingredienti principali sono tre:
  • cioccolato
  • caffè
  • panna montata
La preparazione è semplicissima: sciogli il cioccolato a bagnomaria e prepara il caffè. La panna, invece, puoi montarla anche qualche ora prima, e conservarla in frigorifero. Comprendo benissimo che i tempi in un bar non sono quieti e rilassati come possono esserlo nella cucina di casa propria. Ma basta organizzarsi, dico bene? Una volta preparati tutti gli ingredienti, versa, in un calice di vetro, il cioccolato e il caffè; chiudi con un ricciolo di panna. Ora, non ti resta che provarlo e osservare quanto siano magiche e appetitose le sfumature di colore date dalla miscela dei singoli ingredienti.

Cappuccino

Barman prepara un cappuccino Immagino tu serva, ogni giorno, tantissimi cappuccini. Magari, pratichi anche l'art coffee. Già ti immagino con il bricchetto del latte, come un moderno Michelangelo Buonarroti, intento a decorare le tazze dei tuoi clienti. Quindi, mi pare banale dirti come si prepara un cappuccino. Quello che posso raccontarti, invece, e che (forse) non sai, riguarda le dosi consigliate dall'Istituto Nazionale Espresso Italiano. Sì, un cappuccino, così come un marocchino o un bicerin non è altro che una ricetta. E come tale va trattata. Le dosi, quindi, risultano fondamentali. La differenza tra una brodaglia e una tazza di epicità sta al 99% qui. Un cappuccino, per essere di qualità, deve essere composto da 25 ml di caffè espresso e da 100 ml di latte, montato con vapore. Fai le prove necessarie, prenditi il giusto tempo. Ma decidere di puntare (quasi) tutto sul cappuccino può essere una scelta intelligente. Specialmente se affiancata dalla latte art.

Americano

Ok, so già cosa stai pensando. Siamo in Italia e vuoi consigliarmi di offrire ai miei clienti un caffè americano? Ni. Non devi servirlo necessariamente a clienti italiani, infatti. Pensaci bene: se il tuo bar è frequentato anche da turisti stranieri, potrebbe essere un buon modo per coccolarli e invogliarli a spendere. Prepara qualche muffin per colazione e vedrai come fioccheranno le ordinazioni. Per preparare un buon caffè americano è opportuno conoscere alcune sue peculiarità. In primis, si tratta di un'infusione, e non di un'emulsione - come avviene per il caffè. Inoltre, la miscela è totalmente diversa (solitamente un mix di arabica, composta da caffè lavati), così come la tostatura (più chiara e meno intensa del caffè nostrano) e la macinatura (molto più grossa di quella da espresso). Quanto alla macchina, naturalmente ne serve una adatta. In commercio ne esistono tantissime tipologie. Si passa dalla macchina professionale, spesso usata negli alberghi internazionali, alle macchine da 15/20 tazze giornaliere, reperibili nei maggiori centri commerciali. Il mio consiglio è di valutare le tue reali esigenze e attuare il giusto investimento.

Caffè corretto

Se il bicerin è perfetto per assaporare meglio una giornata uggiosa autunnale, il caffè corretto rappresenta la sua controparte invernale. Il tepore della tazza calda, unita al sapore deciso di un buon brandy d'annata può essere il giusto connubio per concludere (o iniziare) al meglio la giornata. Farsi cogliere impreparati, significa perdere una buona fetta d'utenza. Diffuso soprattutto al nord Italia, cos'è il caffè corretto? Semplice. È un espresso a cui viene aggiunto un piccolo quantitativo di liquore, in genere grappa (la sambuca e il brandy sono valide alternative). Il liquore puoi aggiungerlo direttamente tu, prima di servire il caffè, oppure puoi - come fanno moltissimi bartender - accostare la bottiglia accanto alla tazzina, e lasciare che sia il cliente a "correggere" il suo espresso.

Caffè d'orzo

Gli ultimi due "caffè" che ti propongo di servire nel tuo bar, con il caffè, in realtà, non hanno molto in comune. Eppure, si stanno diffondendo a macchia d'olio. Sto parlando, come avrai già intuito, del caffè d'orzo e di quello al ginseng. Il primo, è un'invenzione del genio italico. Ma non è lo spirito patriottico la leva da utilizzare per vendere questa bevanda. Piuttosto è la capacità di distinguersi. Mi spiego meglio: il caffè d'orzo, in Italia, viene servito solitamente o in tazza piccola o in tazza grande. Viene preparato da una macchina specifica che rende la bevanda dolce e cremosa. Ma - con le dovute piccole distinzioni - il sapore che trovi è quasi sempre lo stesso. Ora, per distinguerti, perché non prepararlo alla vecchia maniera? Ti serve dell'orzo in polvere (preferibile all'orzo in grani per qualità), una tazza d'acqua bollente e un cucchiaino. Provalo a casa, prima di sottoporlo al giudizio dei tuoi clienti.

Caffè al ginseng

Il caffè al ginseng, invece, ha origini ben più remote ed esotiche. Diffuso soprattutto in Asia, questa bevanda simile nell'aspetto al caffelatte, ha raggiunto un buon seguito anche in Italia. Complice l'informazione mediatica che attribuisce al ginseng proprietà che vanno dall'ottimizzazione della pressione sanguigna all'aumento della concentrazione. Ora, a te dei benefici salutari del ginseng poco importa. Piuttosto, credo ti interessi maggiormente incrementare le vendite. E posso assicurarti che inserire tra le tue proposte il caffè al ginseng è una mossa azzeccata. Specialmente se hai già acquistato una macchina per il caffè d'orzo. La diffusione in Italia, infatti, è arrivata anche grazie a queste speciali macchine per l'erogazione di prodotti solubili.

Caffè al bar? Sì, ma con varietà

caffè con panna Il caffè al bar è un'abitudine tutta nostra e dura a morire. Lo prendiamo con gli amici, durante un colloquio d'affari, immersi nella frenesia del quotidiano. Insomma, è qualcosa che difficilmente si estinguerà. Questo, però, non significa che puoi adagiarti per sempre sull'espresso - e le sue varianti. Devi innovare, sperimentare e ampliare la tua offerta. Questo è il segreto per sopravvivere in un mercato sempre più veloce e competitivo. In questo articolo, ti ho dato ben 10 suggerimenti. Ora tocca soltanto a te cogliere questi consigli, e trasformarli in qualcosa di produttivo per il tuo bar. Prima di salutarci, però, vorrei farti riflettere sull'ultimo fattore determinante per un caffè da urlo: la materia prima. Sì, ti ho detto che la pulizia dei macchinari è al primo posto, ed è vero. Ma una cattiva miscela, una pessima cialda o un'attrezzatura scadente può vanificare tutti i tuoi sforzi e il tuo impegno. Ecco perché bisogna, sempre, affidarsi ai migliori fornitori. Multicash, il cash & carry dai prezzi imbattibili, è il partner che stavi cercando. Dai un'occhiata alla Scanzia...

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