Che musica si sente nel tuo ristorante? Hai mai pensato al fatto che potrebbe essere uno strumento di marketing? Ecco qui come puoi scegliere meglio e in modo conveniente per te il sound da diffondere dentro il tuo locale.

La musica che aumenta le consumazioni: ecco i brani che funzionano in un ristorante

Hai scelto accuratamente ciascuna portata del tuo ristorante, creando un vero e proprio percorso di gusto in una sinfonia di sapori. Hai pensato alla presentazione, selezionando personalmente piatti, posate e vini da servire. Hai pensato al menu e al suo design e riesci, tra un impegno e l’altro, a pubblicizzare il tuo locale online, sfruttando Facebook e Instagram. Insomma, gestisci un ristorante di successo. Ma sei sicuro di non aver dimenticato qualcosa?

Pensa al momento in cui i tuoi clienti si siederanno per gustare il pasto. Si guarderanno tra loro, forse con un po’ di imbarazzo, perché manca un elemento essenziale. Manca l’atmosfera. Le note di una canzone, abbinate a buon cibo e ottima compagnia, contribuisco a rendere una cena speciale, a favorire la conversazione e persino ad aumentare le consumazioni. Questo succede perché la musica, sin dalle origini dei tempi, ha una profonda influenza sul cervello umano ed è in grado di suscitare ricordi ed emozioni.

Eppure spesso anche i locali più curati sottovalutano il magico incontro tra musica e cibo.

Cibo e musica: più “rumore” fa ordinare piatti più semplici e basici

La felice unione tra cibo e musica a livello scientifico è stata approfondita di recente, grazie a uno studio dell’Università della Florida (lo studio è in inglese, puoi leggerlo qui). La ricerca, riportata nella rivista scientifica Journal of the Academy of Marketing Sciences, indaga proprio l’influenza che può avere il volume della musica sulle scelte alimentari.

Con questo studio viene portata all’attenzione la questione dei decibel che, secondo i risultati, sarebbero in grado di stimolare persino il processo decisionale riguardo all’acquisto, alla scelta e al consumo di cibo. Con un volume più alto i consumatori tendono ad ordinare piatti poco salutari, viceversa, optano per insalata, zuppa e pollo ai ferri quando la musica si percepisce in modo più lieve. Il volume della musica, infatti, influenza il battito cardiaco. Melodie più delicate e meno intense tranquillizzano i sensi e rendono il consumatore più consapevole dell’ordinazione.

Cibo e musica: jazz per il dolce, il basso per l’amaro, gli ottoni per l’acidità dei piatti

Il Professor Spence dell’Università di Oxford ha studiato, invece, le varie associazioni tra cibo e musica, giungendo a conclusioni ancora più interessanti.

I volontari sottoposti a questo studio hanno rilevato che i suoni più profondi esaltano l’amaro, quelli più acuti l’acido. Il jazz rende migliore il sapore del cioccolato. La musica del pianoforte esalta il sapore della menta, mentre quella degli strumenti in ottone va d’accordo con l’aspro del limone. Insomma, il tipo di musica influisce non solo sull’umore ma anche sul palato e sulla percezione del gusto del cibo assaporato durante l’ascolto.

E in seguito a questi studi c’è già chi ha capito come sfruttare questo prezioso binomio per offrire ai propri clienti un’esperienza sublime: un’azienda artigianale di gelati ha provveduto a stampare sulla confezione dei prodotti un QR code che indirizza sul web, a brani musicali in accordo con i gusti del gelato. Persino lo chef di un ristorante americano ha pensato di offrire ostriche ai clienti con un sottofondo musicale marino. E, a quanto pare, questo escamotage sarebbe molto gradito.

In definitiva, la musica influenza le consumazioni perché crea un ambiente più rilassato. Se il cliente si sente a proprio agio ed è tranquillo, effettua le sue consumazioni più volentieri e diventa un cliente affezionato.

Il sottofondo sonoro, se adeguato all’atmosfera, determina e favorisce anche feedback positivi e passaparola.   

Appare evidente il ruolo centrale della musica soprattutto nei ristoranti. E, dal punto di vista di chi gestisce un locale, potrebbe essere una buona idea sfruttare strategicamente la musica al ristorante, per avere una chance in più e incrementare le vendite.

Consigli per la musica perfetta al ristorante

Cibo e musica si incontreranno nel tuo locale in completa armonia se adotterai alcuni piccoli accorgimenti finalizzati ad offrire ai clienti un’ottima esperienza da questo punto di vista.

  • Volume della musica: questa è una caratteristica da non sottovalutare. I tuoi clienti devono percepire la melodia, ma non devono esserne disturbati. Un volume eccessivo, infatti impedirebbe la conversazione e rovinerebbe un momento piacevole di convivialità.
  • Evita la radio: in radio va in onda di tutto. E non avresti il controllo della musica. Dedica un po’ di tempo per creare la tua playlist, e sceglila con criterio. Se non sai come fare, fatti aiutare da un musicista che saprà certamente darti una mano.
  • Atmosfera: chiediti sempre se la playlist che hai scelto sia in grado di rispecchiare l’identità del tuo locale, se sia in linea con lo stile e con l’arredamento e risulti coerente con l’immagine che vuoi offrire.

A questo punto, sei pronto per selezionare i migliori brani per il tuo ristorante che contribuiranno ad aumentare le consumazioni.

Quali sono i brani migliori per il tuo ristorante?

Tra i generi musicali più adatti da far ascoltare ai commensali durante un pasto, sicuramente spicca il jazz, che al suo interno comprende un’immensa scelta di brani dei più grandi talenti del panorama musicale mondiale. Questo genere si adatta perfettamente a un’occasione speciale ed esalterà piatti delicati, portate a base di pesce e raffinati dessert.

Sarà sempre il jazz a fare da perfetta cornice a cene gourmet, a base di sapori e accostamenti sorprendenti.

Se invece il tuo locale punta su piatti etnici e sull’alternativa vegana, la musica che esalterà al meglio il sapore dei piatti speziati sarà proprio il rock. Ma fai sempre attenzione ai decibel e al tipo di rock che decidi di scegliere.

La musica pop si accorda perfettamente a piatti esotici, thailandesi e cinesi.

E la musica classica? È un ottimo sottofondo musicale per un buon piatto di pasta.

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